Giubileo 2025

Onorato: “Affitti brevi, a Roma troppa offerta: 38mila alloggi, ma Meloni non fa nulla”

L’assessore capitolino al Turismo, Sport e Grandi Eventi a Fanpage.it: “Un numero? Oggi le case vacanze, i b&b, a Roma sono oltre 38mila e 3 anni fa erano 17mila. Il Governo Meloni non fa nulla e non ci permette di limitare il fenomeno in determinati quartieri”.
Intervista a Alessandro Onorato
Assessore al Turismo, allo Sport e ai Grandi Eventi di Roma Capitale
A cura di Enrico Tata
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Alessandro Onorato
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Il 2025 sarà un anno record per il turismo a Roma, con numeri addirittura superiori al 2024. Ma il Giubileo non ha determinato quell"invasione' che in tanti avevano profetizzato. Anzi, il settore degli affitti brevi è cresciuto talmente tanto in vista dell'Anno Santo, che ormai l'offerta è superiore alla domanda. Il risultato è che molte case vacanza restano vuote e in tanti stanno pensando di tornare agli ‘affitti lunghi'. "A Roma cresce il settore lusso negli hotel, ma c'è un rallentamento del mondo extra alberghiero, perché il Governo Meloni non ci permette di mettere un limite. Di conseguenza, la crescita indiscriminata in questo settore genera un'offerta troppo ampia rispetto alla domanda", ha spiegato ai microfoni di Fanpage.it l'assessore capitolino al Turismo, Sport e Grandi Eventi, Alessandro Onorato.

Siamo nell'anno del Giubileo, dopo sei mesi un primo bilancio? C'è stato un boom del turismo oppure i numeri sono in linea con il 2024

Nel 2024 Roma ha fatto il record di record: sono stati registrati 51,4 milioni di presenze turistiche. Il trend è ancora positivo, in crescita, ma non c'è l'esodio di cui tanto si parlava e che, forse, può aver spaventato altri tipi di flussi turistici. C'è una crescita del 5% rispetto al 2024, il che vuol dire che faremo ancora un altro anno record.

C'è poi da aggiungere che l'ingrediente decisivo delle politiche turistiche che la nostra città ha messo in campo è legato ai grandi eventi sportivi, della moda, dell'arte, della musica, che stanno cambiando il volto della nostra città. A Roma non si viene più soltanto per il nostro patrimonio fantastico archeologico monumentale, si viene per tanti eventi e poi si combinano queste cose, quindi la permanenza media aumenta e genera un turismo diverso, di persone che tornano più volte. Una volta a Roma si veniva una volta e non si tornava più. "Ho visto il Colosseo, ho visto il Pantheon, Fontana di Trevi, non devo vedere più nulla". E invece adesso abbiamo creato sette nuovi itinerari turistici, dall'Appia Antica a Tormarancia, dalla città di Gabi al Parco degli Acquedotti, luoghi che varrebbero da soli il biglietto del viaggio. E la loro valorizzazione decongestiona il centro e spinge le persone a tornare.

Ha fatto un accenno proprio agli affitti brevi. Il Governo sta facendo poco, il tar ha recentemente stabilito che le key box non possono essere smantellate dai condomini e avete da poco istituito una commissione che lavorerà a un regolamento sugli affitti brevi. Come siamo messi su questo?

Male, nel senso che il governo nazionale non permette a nessun comune italiano di fare nulla, neanche ai comuni di destra. A Roma non possiamo dire che ci sono troppi affitti brevi in un determinato quartiere e fermare il loro proliferare. Un numero? Oggi le case vacanze, i b&b, a Roma sono oltre 38mila e 3 anni fa erano 17mila. Se mettessimo mano, rischieremmo una serie infinita di ricorsi.

Con questo gruppo di lavoro stiamo provando a capire come limitare il fenomeno. Il governo pensa che non limitando il fenomeno ci sarà un vantaggio elettorale per loro. Un turista deve sapere scegliere se andare in albergo oppure in una casa vacanza, e ci mancherebbe altro. Ma il rispetto delle regole e stabilire un limite significa stabilire una convivenza civile tra i turisti e i cittadini romani. Se i turisti invece hanno il sopravvento sulla quotidianità dei cittadini romani, il rischio è che i turisti non saranno più visti come un'opportunità economica che avvantaggia la nostra città. A quel punto, invece, diventeranno un peso per le romane e i romani e il rischio sarebbe quello di fare la fine di tante città in Europa e nel mondo, dove i turisti vengono insultati piuttosto che ringraziati. Questo sta avvenendo perché il governo Meloni non ci permette di avere le leve per poter governare un fenomeno complesso come questo.

Siamo costretti a inseguire chi mette keybox e obbliga un turista a una caccia al tesoro per prendere le chiavi di una stanza. Ecco, non è il turismo che Roma merita ed è un turismo di bassa qualità che peraltro danneggia tutti quelli che le case vacanze le gestiscono bene.

È partita la stagione dei grandi concerti a Roma, che sta diventando finalmente la capitale della musica. Anche questo può essere un volano per lo sviluppo economico della città?

Lo è già. Portare grandi artisti e grandi concerti genera una grandissima ricaduta economica. Parallelamente a questo noi abbiamo riportato un'abitudine, che tanti anni fa c'era, cioè quella di grandi eventi della musica non soltanto in centro a Piazza del Popolo, ma anche in altri quartieri di Roma. Ci sono centinaia di milioni di migliaia di persone persone a Roma, come del resto in tutta Italia, che non si possono permettere di pagare un biglietto dello stadio Olimpico o del Circo Massimo per un grande artista e quindi offrire momenti gratuiti di questo tipo genera una comunità molto più inclusiva, molto più felice, meno arrabbiata. Soprattutto, inoltre, si unisce Roma dai quartieri più lontani verso il centro e dal centro verso quei quartieri. La città è soltanto una e deve vivere insieme.

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