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L'omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro

Cassazione omicidio di Willy: nuovo processo per i Bianchi, confermate pene a Belleggia e Pincarelli

Nuovo processo bis in appello limitatamente alle attenuanti generiche per i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, pene confermate per Francesco Belleggia e Mario Pincarelli.
A cura di Beatrice Tominic
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Nuovo processo per Marco e Gabriele Bianchi limitatamente alle attenuanti generiche, pene confermate per Francesco Belleggia e Mario Pincarelli. Questa la decisione della Corte di Cassazione riguardo il processo per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo ucciso tre anni e mezzo da a Colleferro. In primo grado i fratelli Bianchi erano stati condannati all'ergastolo, pena poi ridotta dalla Corte d'Appello a 24 anni. Confermate invece le condanne per Belleggia e Pincarelli, condannati rispettivamente a 23 e 21 anni di carcere.

I fratelli Bianchi sapevano che potevano uccidere Willy

Willy Monteiro Duarte aveva appena 21 anni quando è stato ucciso a Colleferro, nella notte del 5 settembre del 2020. C'è stata una discussione fra il gruppo di amici di Willy, giovane cuoco, che aveva appena staccato dal lavoro e quello di alcuni amici dei fratelli Bianchi. I due, noti nella provincia per essere campioni di MMA, ma anche per la personalità violenta e qualche precedente di droga, sarebbero arrivati a lite già iniziata.

Sul posto, prima di loro, c'erano già Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Sembra che Pincarelli avesse molestato una ragazza e che il fidanzato sia intervenuto per difenderla. Ad essere aggredito, l'amico di Willy, Samuele.

Nonostante questo i Bianchi avrebbero subito preso parte all'aggressione, iniziando a picchiare Willy, prendendolo a pugni e calci. Proprio uno di questi, su cui giudici e avvocati si sono interrogati a lungo nel corso del processo, si sarebbe rivelato fatale per il giovane.

Il gruppo formato dai quattro si è immediatamente allontanato dal luogo dell'aggressione poco prima dell'arrivo dei carabinieri, fra cui il maresciallo Antonio Carella, rimasto con lui fino a quando non è stato portato via dai paramedici. "Era una scena disperata, tra le più cruente alle quali ho assistito durante i miei anni di servizio", ha più volte raccontato il militare.

Cosa chiedono i fratelli Bianchi

Per la morte del ventunenne di origine capoverdiana, sono quattro gli imputati accusati di omicidio volontario. Si tratta dei due fratelli Bianchi, Gabriele e Marco, e di altre due persone che hanno aggredito il giovane, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. In primo grado i due fratelli sono stati condannati all'ergastolo, Pincarelli e Belleggia rispettivamente a 23 e 21 anni. "Tutti e quattro erano in grado di uccidere. E lo sapevano", è stato spiegato nella sentenza.

L'avvocato dei Bianchi, già condannati in precedenza per droga e lesioni, ha definito la sentenza di primo grado un "aborto giuridico". Insoddisfatto l'avvocato di Belleggia, diversa reazione invece la legale di Pincarelli secondo la quale la sentenza dimostrerebbe come sia stato dimostrato il ruolo marginale del suo assistito rispetto agli altri.

A seguito del primo grado, il legale dei Bianchi ha fatto ricorso, ottenendo una riduzione di pena. I giudici della Corte d'Assise d'Appello hanno fatto cadere l'ergastolo: per entrambi la condanna è stata ridotta a 24 anni. Confermate, invece, le condanne di Belleggia e Pincarelli a 23 e 21 anni. Arrivati in udienza questa mattina, lo scopo dei Bianchi era ottenere un ulteriore sconto di pena, con la richiesta di derubricare il reato da omicidio volontario a preterintenzionale (come si era ipotizzato in un primo momento, subito dopo aver appreso della morte del ventunenne).

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