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L'omicidio di Matias: assassinato a 10 anni dal padre

Omicidio Vetralla, nuovo sopralluogo nella casa dove Matias è stato ucciso dal padre

Si terrà domani un nuovo sopralluogo da parte dei carabinieri nella casa di Cura di Vetralla, dove il 16 novembre è stato ucciso il piccolo Matias dal padre, Mirko Tomkow.
A cura di Natascia Grbic
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Domani, giovedì 30 dicembre, i carabinieri del Comando provinciale torneranno nella casa di Vetralla dove è stato ucciso il piccolo Matias Tomkow, per effettuare un nuovo sopralluogo. Come riportato da Il Messaggero, si tratta di effettuare gli ultimi rilevamenti tecnici per chiudere le indagini sull'omicidio e ricostruire con esattezza ciò che è accaduto. Il 44enne Mirko Tomkow, che il 16 novembre ha ucciso il figlio, si trova nel carcere di Civitavecchia. Durante l'interrogatorio con la giudice era apparso lucido e vigile, e non appena le sue condizioni di salute lo hanno permesso è stato trasferito dall'ospedale di Belcolle a Viterbo al carcere di Civitavecchia.

Secondo quanto emerso dalle indagini, l'uomo avrebbe raggiunto il figlio nell'abitazione che un tempo divideva con l'ex moglie, che tempo prima lo aveva denunciato per maltrattamenti. Qui ha trovato da solo il piccolo Matias che stava pranzando, e molto probabilmente è riuscito a farsi aprire la porta proprio da lui. Dopodiché gli ha tappato naso e bocca con lo scotch e gli ha tagliato la gola, lasciandolo agonizzante dentro il contenitore del letto. Mirko ha poi imbevuto uno straccio di alcol e ha poi provato a dare fuoco all'abitazione: non c'è riuscito, forse perché ubriaco, e proprio per lo stato di alterazione in cui versava sarebbe poi svenuto, non riprendendo conoscenza fino all'arrivo dei soccorsi.

A scoprire il corpo del figlio ormai privo di vita è stata la madre di Matias. La donna aveva ottenuto un divieto di avvicinamento nei confronti dell'ex per le violenze e i maltrattamenti cui era sottoposta. Il 44enne, con problemi gravi di alcolismo, la minacciava giornalmente di morte e la picchiava. Lei si è quindi rivolta ai carabinieri, denunciandolo. Fino al 17 novembre l'uomo non aveva mai violato l'ordine restrittivo. Per quello la donna non era in allarme e non avrebbe mai immaginato che l'ex tornasse per uccidere il figlio.

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