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L'omicidio di Matias: assassinato a 10 anni dal padre

Matias soffocato e ucciso a coltellate dal padre: ergastolo confermato in Appello

La Corte d’Assise d’Appello ha confermato in secondo grado l’ergastolo nei confronti di Mirko Tomkov, che ha ucciso il figlioletto Matias.
A cura di Alessia Rabbai
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Matias e il padre che ha confessato l'omicidio
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Ergastolo confermato in secondo grado per Mirko Tomkov, il quarantaseienne che ha soffocato con lo scotch e ucciso a coltellate suo figlio Matias di dieci anni. I drammatici fatti che hanno portato alla prematura e tragica scomparsa del piccolo che hanno scosso la provincia di Viterbo, sono avvenuti a Cura di Vetralla il 16 novembre del 2021. La sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Roma arriva dopo la richiesta da parte della procura generale della conferma dell'ergastolo.

Così il verdetto dei giudici ha ribadito quanto stabilito nel primo grado, ossia il massimo della pena per il genitore. Ora spetterà alla Suprema Corte di Cassazione esprimersi: se confermare la condanna in via definitiva oppure chiedere un nuovo processo. In primo grado appunto la Corte d'Assise di Viterbo l'8 luglio del 2022 aveva stabilito la pena dell'ergastolo. Tomkov difeso dall'avvocato Paolo Grazini è imputato nel processo sulla morte del figlio ed è accusato dei reati di maltrattamenti in famiglia e omicidio volontario aggravato dalla premeditazione per futili motivi.

Matias soffocato, accoltellato e nascosto nel cassettone del letto

Quel mercoledì in cui Matias è stato ucciso per mano del papà era tornato da scuola. Secondo quanto ricostruito in sede d'indagine il padre aveva ricevuto il divieto di avvicinamento alla mamma e al bambino. Ma ad aspettare alla porta di casa il piccolo c'era proprio lui, mentre la donna era al lavoro. Prima di uccidere il figlio gli avrebbe tappato il naso e la bocca con del nastro adesivo, per fare in modo che non riuscisse a chiedere aiuto, poi lo ha preso a coltellate e lo ha chiuso dentro al cassettone del letto, lasciandolo morire.

All'interno dell'abitazione è stata poi trovato un lenzuolo intriso di una sostanza infiammabile e si sospetta che, prima di perdere i sensi, abbia pensato di dare fuoco alla casa. I carabinieri lo hanno fermato e il giudice delle indagini preliminari ne ha convalidato l'arresto ed è finito in carcere.

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