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L'omicidio di Matias: assassinato a 10 anni dal padre

Bimbo ucciso a Vetralla, ascoltato il papà sull’omicidio del figlio: è apparso lucido e vigile

La giudice per le indagini preliminari deciderà oggi se convalidare l’arresto di Mirko Tomkow, accusato dell’omicidio del figlio. L’uomo è piantonato all’ospedale di Viterbo.
A cura di Natascia Grbic
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Mirko Tomkow, il 44enne accusato di aver ucciso il figlio Matias con una coltellata alla gola lo scorso 16 novembre, sarà ascoltato questa mattina alle 9.30 dalla giudice per le indagini preliminari Savina Paoli. Sarà lei a decidere se convalidare l'arresto o meno, e se disporre eventuali misure cautelari, come la custodia in carcere. L'uomo, che è già stato ascoltato ieri dal pubblico ministero Stefano D'Arma, si trova ancora ricoverato all'ospedale Belcolle di Viterbo. È lì che ieri è stato ascoltato dal pm, ed è sempre nel nosocomio che sarà interrogato anche dalla gip.

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Mirko Tomkow è indagato per l'omicidio del figlio Matias, di appena dieci anni. Martedì scorso la madre è tornata a casa dal lavoro e ha trovato il bambino con la gola tagliata, ormai morto, e l'ex privo di conoscenza in un'altra stanza. Subito ha cominciato a urlare e ha dato l'allarme, ma quando i soccorsi del 118 sono arrivati ormai non c'era più nulla da fare: Matias era già morto e i sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Il padre è stato rianimato e portato in codice rosso all'ospedale. Subito i sospetti dei carabinieri si sono indirizzati verso di lui, il probabile autore materiale dell'omicidio.

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Le indagini proseguono a 360 gradi per appurare cosa sia successo esattamente nell'appartamento di Vetralla e perché mai Mirko Tomkow fosse insieme al figlio. Lo scorso 10 novembre l'uomo aveva ricevuto un ordine di divieto di avvicinamento alla moglie e al figlio, che aveva sempre rispettato. Non martedì. Un parente è andato a prendere Matias a scuola verso le 13.30, dopodiché sarebbe uscito dall'abitazione. La madre si trovava al lavoro e sarebbe rientrata solo verso le 15.30. Una delle ipotesi è che Mirko Tomkow abbia citofonato all'appartamento quando il piccolo era solo in casa, facendosi aprire. Una delle piste seguite dagli investigatori, è che l'uomo volesse vendicarsi della moglie e che fosse lei l'obiettivo del suo piano omicida.

E sin dalle ore successive l'omicidio si è cominciato a delineare con più chiarezza il quadro relativo alla personalità di Mirko Tomkow. Secondo quanto dichiarato dai vicini di casa della famiglia, e dalla sorella della moglie, il 44enne era un uomo violento e con problemi di alcolismo, che beveva troppo e picchiava la moglie. La donna, stanca dell'atteggiamento del marito e temendo per il figlio, aveva deciso di denunciarlo e allontanarlo. "Non lo voleva vicino al bimbo", ha dichiarato la sorella a Fanpage.it. Martedì, invece, la tragedia che nessuno si sarebbe mai aspettato.

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