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L'omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro

Omicidio Colleferro, gli amici dei Bianchi: “Marco pieno di adrenalina, ha dato un calcio a Willy”

Sono stati chiamati oggi a deporre gli amici dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi, che la sera dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte si trovavano in macchina con loro. Due di loro hanno dichiarato che è stato Marco a colpire Willy con un calcio, ma che al pestaggio del 21enne di Paliano hanno partecipato anche gli altri imputati.
A cura di Natascia Grbic
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"Siamo rimontati in macchina per tornare verso i locali. Marco guidava. Una volta lì abbiamo visto un gruppo di ragazzi e Gabriele ha detto: ‘questi stanno a litiga' veramente'. Marco ha dato tutto gas e si è accostato il più vicino possibile, a pochi metri dalla caserma dei carabinieri. Ho visto Belleggia e Pincarelli, e dei ragazzi più piccoli, credo minorenni, che parlavano. Marco e Gabriele sono scesi velocissimi dall'auto per andare verso il gruppo di ragazzi. Ho visto partire tutto con un calcio. Sono sceso poco dopo, sono rimasto vicino alla macchina con le tre ragazze. I fratelli Bianchi si sono avvicinati, uno dei due ha tirato un calcio frontale con la pianta del piede, colpendo un ragazzo di quella comitiva. Si scagliavano verso chiunque avevano davanti.". Si è tenuta questa mattina una nuova udienza del processo per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte, il 21enne di Paliano massacrato a calci e pugni in piazza Oberdan a Colleferro. Sono stati ascoltati tre amici dei fratelli Bianchi, che la notte tra il 5 e il 6 settembre erano in auto con loro quando si sono allontanati, e un esperto di arti marziali nominato dalla Procura. "Il ragazzo (Willy) è finito di schiena contro una macchina, il calcio che gli avevano tirato era stato dato con molta forza. Da lì ho visto un mucchio di ragazzi, i Bianchi colpivano chiunque si trovasse davanti a loro".

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"Quella doveva essere una serata molto tranquilla, per colpa di Mario Pincarelli e Francesco Belleggia è successo un macello – spiega un amico dei Bianchi, le cui parole sono riportate da Silvia Mancinelli di Adnkronos – Urlavo a Marco e a Gabriele Bianchi che stavano prendendo le difese delle parti sbagliate. Ricordo che Marco colpì Willy con un calcio, Gabriele era dall'altra parte della siepe, non lo ha nemmeno visto". Il ragazzo ha dichiarato davanti al giudice di aver detto agli amici di fermarsi e andare via. Secondo lui erano Pincarelli e Belleggia a provocare. "Ho detto a Michele di chiamare gli altri, perché venissero a prenderci per riportarci dalle nostre compagne che ci aspettavamo ad Artena, ma non ci rispondevano". Poi l'arrivo dei fratelli Bianchi e il loro ingresso nella rissa che è costata la vita a Willy. Il ragazzo ha dichiarato davanti al giudice di aver detto agli amici di fermarsi e andare via ma che nessuno lo ha ascoltato. "Per un attimo Gabriele mi ha dato retta, Marco si è trovato davanti Willy e l'amico che ha alzato le braccia dicendo che non c'entravano nulla. Preso forse dall'adrenalina, Marco ha tirato un calcio che ha colpito Willy, facendolo cadere a terra. Belleggia gli ha tirato un calcio in faccia mentre provava a rialzarsi, ancora a terra, mentre Pincarelli infieriva. Ho preso Francesco Belleggia da dietro la camicia, quando siamo saliti in macchina ho iniziato a gridare. Sono convinto che i fratelli Bianchi siano intervenuti in quel modo credendo fossi io ad aver bisogno".

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Durante il processo è intervenuto anche il perito esperto di arti marziali nominato dalla Procura. "Ho visto le lesioni sul corpo della vittima e sono gli esiti di colpi propri delle arti marziali. A dare quel calcio al petto può essere stata solo una persona lucida, allenata, capace di forza, velocità e stabilità". Non si sa di preciso quale sia stato il colpo che ha ucciso Willy. Il ragazzo aveva gli organi interni lesionati, ed è stato colpito con violenza al torace e alla gola con un colpo che sembra essere proprio del karate. Gli imputati, accusati di omicidio volontario, si sono divisi. Francesco Belleggia accusa i fratelli Bianchi, mentre loro accusano Belleggia. La sentenza di primo grado dovrebbe arrivare all'inizio del 2022.

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