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Morte del carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma

Omicidio Cerciello Rega, difesa dopo condanna all’ergastolo: “Sentenza vergogna per l’Italia”

“Una vergogna per l’Italia” sono le parole dell’avvocato difensore di Finnegan Lee Elder, uno dei due americani condannati all’ergastolo nel processo per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega dopo la sentenza di primo grado. Il legale difensore di Natale lo ha invece dichiarato “assolutamente innocente”.
A cura di Alessia Rabbai
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"La sentenza rappresenta una vergogna per l'Italia, con dei giudici che non vogliono vedere quello che è emerso durante le indagini e il processo. Non ho visto una cosa così indegna, faremo appello". Sono le parole di Renato Borzone, avvocato difensore di Finnegan Lee Elder, uno dei due ventenni americani condannati in primo grado all'ergastolo per omicidio nel processo per l'uccisione dei Mario Cerciello Rega. Fabio Alonzi, che difende Christian Natale Hjorth, ha definito il suo assistito "assolutamente innocente". Il verdetto dei giudici è arrivato nella tarda serata di ieri, mercoledì 5 maggio, al termine di tredici ore di Camera di Consiglio. Entrambi i legali hanno dichiarato che faranno appello. Alla lettura del dispositivo, che ha accolto la richiesta avanzata dalla Procura di Roma, Elder, che materialmente ha sferrato i colpi mortali al vicebrigadiere dei carabinieri facendolo morire dissanguato, ha pianto.

La vedova Cerciello: "Nessuna condanna mi ridarà Mario"

Al termine dell'udienza la vedova Cerciello, Rosa Maria Esilio, ha commentato la sentenza dei giudici: "Nessuna condanna mi ridarà indietro Mario, non ci ridarà la nostra vita insieme – ha detto – Oggi è stata messa la prima pietra per una giustizia nuova. La sua integrità è stata difesa e dimostrata, nonostante da morto abbia dovuto subire tante insinuazioni". In lacrime ha abbracciato il fratello di Mario dicendo: "Non morirà più".

Elder e Hjorth condannati il primo grado all'ergastolo

Il processo per l'omicidio di Mario Cerciello Rega è iniziato il 26 febbraio del 2020 e si è chiuso ieri dopo una cinquantina di udienze. I giudici di primo grado hanno stabilito la più severa: la condanna a vita. Ora si attendono le motivazioni della sentenza. Il delitto risale alla notte del 26 luglio del 2019 e si è consumato in via Pietro Cossa, nel quartiere Prati a Roma, quando il vicebrigadiere insieme al collega Andrea Varriale, nel tentativo di effettuare un ‘cavallo di ritorno' sono rimasti coinvolti in un conflitto corpo a corpo con i due ragazzi americani. Elder all'improvviso ha estratto un coltello da marines e ha inferto undici coltellate a Cerciello, che è morto poco dopo la corsa in ambulanza all'ospedale Santo Spirito.

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