video suggerito
video suggerito
Morte del carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma

Omicidio Cerciello, la Cassazione: “Natale ed Elder non potevano sapere che fosse un carabiniere”

Natale e Elder durante la colluttazione in via Pietro Cossa e l’omicidio di Mario Cerciello Rega non potevano sapere che lui e Andrea Varriale fossero carabinieri, perché non conoscevano l’Italiano. Di questo sono convinti i giudici della Cassazione.
A cura di Alessia Rabbai
375 CONDIVISIONI
Il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega
Il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

I giudici della Suprema Corte di Cassazione ritengono fondamentale in sede di giudizio il fatto che quando Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjorth hanno incontrato in via Pietro Cossa a Prati la notte del 26 luglio del 2019 Mario Cerciello Rega e il collega Andrea Varriale, non sapessero l'Italiano. I due ventenni americani quando è nata la colluttazione che ha portato all'omicidio del vicebrigadiere non avevano capito di trovarsi di fronte a due carabinieri "al di là di ogni ragionevole dubbio".

In secondo grado Natale ed Elder condannati a 22 e 24 anni

Gli ermellini hanno disposto un appello bis per i due imputati a processo per il delitto, Hjort è accusato e deve rispondere di concorso in omicidio ed Elder con le aggravanti e per la resistenza a pubblico ufficiale. I giudici hanno rilevato molteplici e gravi lacune e palesi incongruenze e contraddizioni nelle motivazioni della sentenza d'Appello. In secondo grado infatti Hjort è stato condannato a ventidue anni di reclusione ed Elder a ventiquattro.

Per la Cassazione non potevano sapere che fossero carabinieri

La Cassazione come riporta Il Messaggero ha evidenziato che la Corte d'Appello "è incorsa in un deprecabile e manifestamente illogico automatismo, facendo discendere, con un preteso nesso di derivazione logico-cronologica, dalle azioni pacificamente condotte da Hjorth al fine di rientrare in possesso degli 80 euro (oggetto della truffa trasteverina) e di ricevere una dose di cocaina dietro la restituzione dello zaino sottratto a Brugiatelli, la sua corresponsabilità non solo in relazione all'occasione dell'incontro con l'intermediario necessario per il perfezionamento dell'estorsione (il che è perfettamente giustificabile sul piano logico), ma anche in relazione all'evento-morte verificatosi in uno scenario tutt'affatto diverso da quello programmato (essendosi presentati all'incontro, in luogo di Brugiatelli, i due carabinieri Varriale e Cerciello)".

L'omicidio di Mario Cerciello Rega

La notte in cui Cerciello Rega è stato ucciso infatti è stato probabilmente tentato quello che in gergo viene chiamato ‘cavallo di ritorno', una pratica che consiste nella richiesta di pagamento di un riscatto, rivolta a chi ha subito un furto, per riavere indietro ciò che gli è stato rubato. All'appuntamento però si sono presentati i due militari ed è nata la colluttazione. Per la Cassazione i due ragazzi americani non conoscendo la lingua italiana non potevano sapere che si trovassero davanti a dei carabinieri. Il vicebrigadiere è morto dopo l'arrivo in ambulanza all'ospedale Santo Spirito, con undici ferite d'arma da taglio gravissime, ha perso molto sangue e i medici non hanno potuto fare nulla per salvargli la vita.

Video thumbnail
375 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views