Studenti occupano il liceo Giulio Cesare di Roma, ma il collettivo si dissocia

Nella notte fra lunedì 15 e martedì 16 dicembre 2025, studenti del Liceo Giulio Cesare di Roma hanno occupato l'istituto di Corso Trieste. In corso indagini della polizia su come i ragazzi siano entrati nell'edificio. Non tutta la comunità studentesca, però, sembra condividere. Il collettivo antifascista Zero Alibi si dissocia dall'azione: "Nella organizzazione e nella pianificazione sono state colonne portanti persone dichiaratamente fasciste".
L'azione a seguito della ‘Lista stupri'
Nelle ultime settimane l'attenzione dei media si è concentrata sulla scuola a causa della ‘Lista stupri' trovata in uno dei bagni dei maschi. Alla scoperta del gesto si è sollevata l'indignazione non solo della comunità studentesca, ma anche del corpo docente e dei genitori. Mentre la procura di Roma ha avviato un'indagine per istigazione a delinquere finalizzata alla violenza sessuale.
"In seguito ai recenti avvenimenti la comunità studentesca ha deciso di dare continuità alle proprie proteste con l’occupazione dell’istituto – scrivono studentesse e studenti in un comunicato di rivendicazione -. Alla luce dell’assenza di un confronto costruttivo e del perdurare di un atteggiamento di indifferenza da parte della dirigenza, l’azione dell’occupazione si è configurata come l’unica opzione percorribile", aggiungono.
"Alla dirigenza interessa solo il bel volto della scuola"
"È vergognosamente evidente – continua il comunicato – che alla dirigenza risulti scomodo riportare la realtà dei fatti per preservare il ‘bel volto' della scuola, infatti è più facile tacere e strumentalizzare il dissenso degli studenti come è accaduto per la ‘lista stupri' recentemente trovata nel bagno del nostro istituto. A seguito di questo atto deplorevole, la comunità studentesca si è mossa organizzando un'assemblea straordinaria a cui anche il consiglio docenti ha partecipato attivamente, per sensibilizzare sul tema contro la violenza sulle donne", prosegue il comunicato.
Proprio su questo argomento, continuano le studentesse e gli studenti, era stato chiesto alla presidenza di "agire in modo concreto tramite iniziative che possano portare momenti dedicati al confronto e alla formazione di menti pensanti ed educate al rispetto. La presidenza, davanti a questa proposte, si è mostrata fin da subito disposta ad accoglierle, seppur non avendo ancora preso provvedimenti a riguardo, se non uno sportello psicologico dalla frequenza di due ore una volta ogni due settimane, per una scuola di oltre 1300 studenti".
Studentesse e studenti del Giulio Cesare occupato: "Preside superficiale"
Troppo poco, però, sarebbe stato fatto dalla dirigenza scolastica sul piano pratico, lamentando anche un atteggiamento che, secondo la comunità studentesca, "dimostra superficialità nel trattare determinate tematiche e soprattutto apparenza. Superficialità che si riflette anche nell'organizzazione dei viaggi d'istruzione", continua il comunicato.
"Sono innumerevoli le occasioni in cui la nostra presidenza ha agito non per il bene degli studenti o del buon funzionamento della scuola, ma solo ed esclusivamente con fini propagandistici". Queste le ragioni dietro all'occupazione, secondo il comunicato, che conclude: "Dopo aver tentato innumerevoli volte, presentando il nostro dissenso per far capire a chi di dovere le iniziative che noi studenti vorremmo apportare e il rispetto che esigiamo di meritare, ci troviamo a dover commettere un atto forte di grande impatto, non per moda ma per esasperazione".
Il collettivo: "Occupazione guidata da fascisti"
L'azione, però, non è stata sostenuta dal collettivo studentesco Zero Alibi, che per primo aveva denunciato l'episodio della ‘Lista stupri': "Abbiamo sempre appoggiato, sostenuto e attuato l'occupazione come mezzo politico e di protesta", scrivono in un comunicato pubblicato nel pomeriggio di martedì 16 dicembre. "Oggi però ci sentiamo in dovere di dissociarci da questa occupazione. Nell'organizzazione e nella pianificazione di quest'ultima sono state colonne portanti persone dichiaratamente fasciste", accusano.
"Questi individui sono stati autori di attacchi squadristi e omofobi – scrivono nel comunicato -. hanno affermato apertamente di essere antisemiti, negando l'esistenza del genocidio ebraico e sostenendo di voler abolire la giornata della Memoria per l'Olocausto; sono stati coloro che hanno perpetrato atti violenti di matrice patriarcale, essendo quindi fautori di violenza di genere".
Zero Alibi: "Condanniamo metodo organizzativo"
L'accusa è rivolta contro alcuni ragazzi e non contro associazioni in particolare. "Chiariamo che, nonostante l'atto in se non sia stato portato avanti unicamente da persone fasciste, tutti coloro che collaborano con questi soggetti sono conniventi", scrivono.
"Condanniamo anche la procedura organizzativa e l’assemblea propedeutica all’occupazione – prosegue il collettivo Zero Alibi, puntando il dito contro il metodo utilizzato – chiamata con minimo preavviso e di conseguenza con un bassissimo indice di partecipazione e spazi di dialogo compromessi e limitati dalla prepotenza del gruppo organizzatore. Riteniamo pertanto che l’assemblea sia stata puramente di facciata, considerando anche che l’atto degli occupanti è avvenuto la sera stessa".
"Per quanto riguarda il comunicato degli occupanti, ci troviamo d’accordo con le istanze espresse – proseguono -, che sono infatti argomenti per cui il collettivo da sempre si mobilita. Allo stesso tempo però crediamo che il comunicato sia lacunoso rispetto alla situazione nella sua interezza".