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Giubileo 2025

Nuova vita al fiume Tevere: entro il Giubileo 2025 parchi e terrazze lungo le sue sponde

Sono 5 gli interventi sulle sponde del Tevere da portare a termine entro il Giubileo 2025 per rendere il fiume più accogliente e vivibile da cittadini e cittadine.
A cura di Beatrice Tominic
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Sono molti i progetti da portare a termine entro il 2025, anno in cui si celebra il prossimo Giubileo: infrastrutture e ambiente sono al primo posto, per rendere più accogliente e decorosa la capitale che, in occasione dell'Anno Santo, darà ospitalità a migliaia di pellegrini da tutto il mondo. Oltre ad unire zone della città che ancora non sono ben collegate fra loro, come il centro verso le periferie e viceversa, una particolare attenzione, almeno sulla carta, è stata data al ruolo del fiume Tevere. Secondo alcuni studi sarebbe il più pulito del mondo, quello che è certo è che, rispetto ai corsi d'acqua che attraversano le altre grandi città, è poco valorizzato.

Così, fra i progetti da completare entro il 2025, arriva anche quello di "Fiumi di Roma", creato appositamente per riqualificare i corsi d'acqua della capitale, a partire dal più importante e famoso, il fiume Tevere.

Nuova vita alle sponde del fiume: le opere previste

Riqualificare le sponde e renderle fruibili alla cittadinanza: come fare? La risposta è nella creazione di nuovi parchi, da progetto cinque, che possano accogliere grandi e piccini per un pomeriggio all'aria aperta o un'intera giornata da vivere vista fiume, con gli affetti più cari.

Il primo si estende per quasi 100mila metri quadrati e si trova al Foro Italico: il suo è fra i progetti più rilevanti e prevede uno stanziamento di 2 milioni di euro. Strettamente connesso alla vicinanza con la zona sportiva per antonomasia della capitale, è predisposto ad ospitare servizi e strutture per creare un unico polo dallo Stadio dei Marmi al fiume. Con il belvedere in progetto, però, è pronto ad accogliere anche tutti coloro che preferiscono dedicarsi ad attività di maggiore relax.

Un milione, invece, è quello stanziato per il parco d'affaccio Ponte Milvio per il quale servono interventi di riforestazione per poter porre la base di un'oasi naturalistica in un quadrante in cui non c'è verde pubblico.

Un altro parco, invece, riguarda il Lungotevere delle Navi, polmone verde di Roma Nord: proprio dove un tempo si trovava l'oasi del Wwf, si prevede la realizzazione di interventi da 800mila euro per la creazione di radure, cercando di valorizzare e salvaguardare la biodiversità delle specie e affacci sulle sponde.

Grandi progetti anche nel punto in cui il Tevere riceve l'acqua dal suo maggior affluente, l'Aniene: con circa 2 milioni di euro, è prevista la bonifica e la riconnessione al resto del lungofiume grazie alla creazione di una pista ciclabile.

A poca distanza dalla sua foce, l'ultimo intervento per il Tevere, a pochi passi dal cito archeologico di Ostia Antica: qui è stata progettata la creazione di un nuovo parco da collegare agli scavi da cui far partire un percorso didattico-culturale.

Secondo i progetti iniziali, infine, un ultimo intervento era previsto nella zona di San Paolo e Marconi, per la bonifica, riforestazione e cura straordinaria del verde oltre al collegamento con i due parchi d'affaccio già presenti, Tevere Marconi e Tiberis.

I precedenti

Un primo progetto per dare decoro e rendere il Tevere parte integrante della vita dei romani è avvenuto qualche anno fa, sotto il mandato di Virginia Raggi, con l'inaugurazione di Tiberis, la prima spiaggia urbana di Roma. "Si tratta di frammenti, perché finora non c'era una visione organica del nostro reticolo idrografico come perno dorsale della forma Urbis – ha però dichiarato il sindaco in carica Roberto Gualtieri durante la presentazione del progetto iniziale, qualche mese fa – Ora c'è una strategia e abbiamo programmato una serie di interventi che in pochi anni possiamo e dobbiamo concludere, entro il Giubileo o al più tardi entro le scadenze del Pnrr: possono già segnare una trasformazione profonda".

Oltre a Tiberis, per cui è stato organizzato un passaggio di gestione al Municipio VIII, esempi di parchi sulle sponde del fiume sono il Parco del Tevere della Magliana, che dopo anni di degrado, è tornato ad essere un’area pulita grazie al lavoro della Regione in collaborazione con il Municipio XI e l’università Roma Tre e il Parco Tevere Marconi, bonificato e oggetto di un intervento di riforestazione.

Nell'immagine, una delle piene del Tevere.
Nell'immagine, una delle piene del Tevere.

Il progetto per gli interventi

Il progetto prevede numerosi interventi, alcuni nel breve periodo, senza varianti urbanistiche e altri nel medio periodo, perché più complessi. L'obiettivo di questi interventi è, come ha ricordato l'assessore all'Urbanistica Maurizio Veloccia, rendere il Tevere accessibile a tutti ripensare il Tevere, l'Aniene e tutti i fiumi della Capitale all'interno di un unico e grande ecosistema completamente connesso alla città.

La scelta di dare nuova vita alle sponde del fiume servirà anche a diminuire il rischio idrogeologico:  “Il fiume deve essere libero di scorrere senza degrado e con le sponde sgombre, perché ciò mitiga il rischio esondazione cui sono esposti 250mila cittadini romani", ha sottolineato l'assessora all'Ambiente Sabrina Alfonsi.

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