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Morte Denisa Maria Adas

“Non ho ucciso altre donne”: cosa ha detto il killer di Denisa Paun e Ana Andrei durante l’interrogatorio

Vasile Frumuzache è stato interrogato in carcere dal giudice per la convalida del fermo. Ha ammesso di aver ucciso Ana Maria Andrei e Denisa Maria Paun, ma ha negato di aver assassinato altre donne.
A cura di Natascia Grbic
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Vasile Frumuzache, l'uomo che ha ucciso Denisa Maria Paun e Ana Maria Andrei, ha negato di aver ucciso altre donne durante l'interrogatorio di convalida del fermo che si è tenuto oggi in carcere. Il 32enne ha risposto alle domande del giudice per due ore, confessando entrambi i femminicidi ma negandone altri.

Il 32enne, che lavorava come guardia giurata armata in un centro commerciale della zona, è stato arrestato mercoledì, dopo che i tabulati telefonici e le telecamere di sorveglianza lo hanno ripreso mentre usciva dal residence Ferrucci a Prato. La procura pratese lo ha inquisito per il delitto di Denisa Maria Paun, quella pistoiese per il delitto di Ana Maria Andrei. Frumuzache, sposato e residente a Monsummano Terme, ha subito ammesso davanti alle prove evidenti di essere il killer che stavano cercando.

Il sospetto degli inquirenti però, è che vi siano altre vittime. Per questo il pubblico ministero Luca Tescaroli ha dato mandato di acquisire tutti i contatti telefonici avvenuti nei sette anni passati in tutte le utenze che sono state intestate a Frumuzache. Si stanno scandagliando, inoltre, tutte le vecchie denunce di scomparsa riguardanti soprattutto le sex worker. Nel caso di Ana Maria Andrei, ad esempio, nessuno l'aveva mai cercata: i carabinieri che indagano sul caso, dopo una prima ricerca, hanno classificato il caso come allontanamento volontario, e non è stato più preso in considerazione. Fino a che Frumuzache, la notte che ha ucciso Denisa, si è chiamato al cellulare con la sim intestata ad Andrei. Quando i militari hanno poi rinvenuto anche l'auto della 27enne nella sua abitazione, ha subito confessato.

Vasile Frumuzache è ora detenuto nel carcere di Prato. Nonostante sarebbe dovuto essere in una zona protetta, è stato aggredito da un altro detenuto, cugino di Ana Maria Andrei. L'uomo gli ha gettato sul volto olio bollente, provocandogli ustioni di primo e secondo grado. Anche su questo è stata aperta un'inchiesta.

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