Niente Daspo per i militanti di CasaPound che avevano fatto il saluto romano ad Acca Larentia

Il Tar del Lazio annulla i Daspo disposti nei confronti di alcuni militanti di CasaPound per aver compiuto il saluto romano durante la commemorazione di Acca Larentia, davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano. Il Tribunale ha accolto il ricorso di alcuni militanti presenti alla commemorazione annuale per ricordare i tre militanti di estrema destra uccisi davanti la sezione il 7 gennaio 1978.
Nel provvedimento firmato dal presidente Michelangelo Francavilla il Daspo contestato è stato definito "fuori contesto", perché di norma la disposizione si inserisce in una denuncia o condanna nei confronti di un imputato.
La denuncia dopo la commemorazione ad Acca Larentia
Dopo l'annuale commemorazione a Roma che riunisce ogni 7 gennaio militanti di estrema destra davanti l'ex sede del Movimento sociale italiano, la Questura di Roma aveva diposto provvedimento contro diversi esponenti di CasaPound presenti da tutta Italia. Gli accusati erano ritenuti responsabili di aver avuto comportamenti apologetici del fascismo durante il tradizionale "presente" in ricordo di Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, uccisi il 7 aprile 1978.
Tra i responsabili raggiunti c'erano anche Gianluca Iannone e Luca Marsella, rispettivamente presidente e portavoce del partito di CasaPound. Già dopo le disposizioni della Questura, gli accusati aveva criticato il questore di Roma perché, secondo loro, il provvedimento del Daspo, di solito applicato per manifestazioni sportive, non era pertinente alla commemorazione a Acca Larentia. Ragioni che il Tar del Lazio ha ritenuto valide, ribaltando l'iniziale sentenza.
Il Tar del Lazio accoglie il ricorso dei militanti di CasaPound
La notizia della revoca del Daspo è stata commentata dai rappresentanti di CasaPound che hanno definito la decisione del Tar Lazio come una "vittoria significativa", che segna un precedente per i futuri provvedimenti che i militanti di estrema destra potrebbero ricevere.
"È stato fatto uso distorto e improprio di strumenti amministrativi per finalità di repressione politica, con il consueto corollario di costi a carico della collettività", si legge nel comunicato dei militanti di estrema destra.