Nicola Borrelli si è dimesso da direttore generale al Ministero della Cultura dopo i fondi a Kaufman

Nicola Borrelli si è dimesso. La notizia è arrivata con una nota nelle ore scorse: il direttore generale Cinema e audiovisivo si è dimesso e il ministro della Cultura Alessandro Giuli ne ha preso atto, ringraziandolo e confermandogli la propria stima per il lavoro svolto.
Borrelli si trovava alla guida della Direzione cinema da anni. Le dimissioni sono arrivate nelle ore scorse a seguito del caso di Francis Kaufman che, con lo pseudonimo di Rexal Ford, sarebbe riuscito ad ottenere un finanziamento di quasi un milione di euro per il progetto del film "Stelle della Notte", presentato insieme al produttore italiano Marco Perotti, di Coevolutions srl.
Borrelli e il finanziamento dei film
Gli inquirenti lo scorso 27 giugno avevano già sequestrato i materiali amministrativi nella sede della Direzione generale cinema su richiesta del procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e del sostituto procuratore Antonio Verdi. Gli ufficiali della polizia giudiziaria erano stati accompagnati dallo stesso ministro Giuli negli uffici di piazza Santa Croce in Gerusalemme. Nel frattempo, come anticipato dal ministro stesso durante il question time alla Camera, al ministero della Cultura sono al lavoro per redigere nuove e più stringenti norme per la concessione del tax credit.

Oltre al finanziamento di quasi un milione di euro concesso a Rexal Ford, sarebbero stati concessi alla Coevolutions srl fondi per quasi quattro milioni di euro per realizzare film spesso non distribuiti e, talvolta, neppure girati. Non è questo il caso di Il Discepolo. "Abbiamo girato dall'inizio autunno a fine dicembre, ma c'è mai stata postproduzione – ha spiegato a Fanpage.it un lavoratore dal set – Noi siamo stati pagati soltanto tre mesi dopo la fine dei lavori, però".

Kaufman, dal cinema all'accusa di duplice omicidio
Il caso è saltato alle cronache nell'ambito del caso di Villa Pamphili dove sono state trovate senza vita Anastasia Trofimova e la piccola Andromeda, rispettivamente compagna e figlia di Kaufman. Dopo il ritrovamento delle due, la prima 29 anni ancora da compiere e l'altra ad una settimana dal suo primo anno di vita, nei confronti dell'uomo è scattata l'accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere.

Nel corso delle indagini si è scoperto che l'uomo utilizzava un'identità fittizia. La stessa riportata nel passaporto statunitense che aveva in uso a Malta, dove i due si erano conosciuti ed è nata la loro bimba, per la paternità della quale è comunque previsto il test del Dna su Kaufman, prima di raggiungere l'Italia.