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Nessuna risposta da Rocca sull’area a rischio a Santa Palomba: il termovalorizzatore di Gualtieri va avanti

Il presidente della Regione Lazio dovrebbe esprimersi sulla richiesta da parte del comune di Albano di istituire un’area elevato rischio di crisi ambientale nella zona dell’impianto. Per ora, tuttavia, non è arrivata alcuna risposta.
A cura di Enrico Tata
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La Regione Lazio prende tempo sul termovalorizzatore di Santa Palomba. I sindaci no. Ad Albano Laziale e Pomezia si alzano barricate, ma dalla Pisana solo silenzi. Il presidente Rocca tace e il suo silenzio fa comodo al sindaco e commissario straordinario per la gestione dei rifiuti, Roberto Gualtieri. Il governatore dovrebbe esprimersi, infatti, sulla richiesta da parte del comune di Albano di istituire un'area elevato rischio di crisi ambientale nella zona dell'impianto. I tecnici sono al lavoro per studiare i documenti, ha fatto sapere la Regione. Ma per ora, tuttavia, non è arrivata alcuna risposta.

Santa Palomba, anche Pomezia chiede l'istituzione di un'area a elevato rischio

Intanto lo scorso 25 giugno il Consiglio comunale di Pomezia ha votato all'unanimità a favore alla richiesta di istituzione di un'area a elevato rischio di crisi ambientale per Santa Palomba. Per il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Regione Lazio, Adriano Zuccalà, si tratta di un messaggio chiaro e preciso al Presidente della Regione Lazio: "È necessario attuare la legge e tutelare un'area già stressata dal punto di vista ambientale, su cui insistono gia' quattro stabilimenti a rischio di incidente rilevante (Procter & Gamble Italia, Chimec, Eni, Liquigas, ndr). Chiediamo al presidente della Regione Lazio Rocca di ascoltare la voce dei Comuni che continua ad alzarsi contro la realizzazione del mega inceneritore del Commissario Gualtieri e di farlo in fretta: il ritardo accumulato in questi mesi rischia di compromettere definitivamente il processo di salvaguardia dell'area di Santa Palomba".

"Ora spetterebbe alla Regione rispondere, come per la stessa richiesta fatta dal Comune di Albano Laziale. Sarebbe il momento di assumersi la responsabilità di avviare l’iter per il riconoscimento dell’intera zona come area a rischio ambientale e bloccare ogni nuova speculazione industriale, inceneritore compreso", ha aggiunto la consigliera regionale di Polo Progressista, Alessandra Zeppieri.

Nell'area, ricorda Zeppieri, ci sono moltissime aziende e due giorni fa un vasto incendio ha interessato un deposito di pneumatici su via di Valle Caia. "È l’ennesimo incendio nelle zone industriali di Santa Palomba e Pomezia. L’ennesima prova che non può bastare, a posteriori, dire alla cittadinanza di chiudere le finestre. La politica non può limitarsi a gestire l’emergenza: deve prevenire, e farlo seriamente"

Raggi (M5s): "Sull'inceneritore Rocca fa orecchie da mercante"

In questi giorni nell'area del Fosso di Cancelliera a Santa Palomba sono partite lavorazioni con ruspe e mezzi meccanici. L'ex sindaca di Roma, Virginia Raggi, e la capogruppo della lista civica Raggi in Municipio IX, Carla Canale, hanno ricordato che, a marzo del 2025, l'Autorità di Bacino imponeva cautele e, soprattutto, una serie di studi e relazioni per procedere a sdemanializzare l'area: "Tra i numerosi documenti da produrre si chiede la dimostrazione, mediante studio apposito, della piena funzionalità idraulica del nuovo tracciato del fosso, per scenari con tempo di ritorno pari a 200 anni. Vengono inoltre richieste ulteriori verifiche idrologico-idrauliche per tratti a monte e a valle del nuovo tracciato, con lo scopo di simulare i potenziali scenari di allagamento".

Nonostante il lungo elenco, sostengono, sono iniziati i lavori con le ruspe, "che avrebbero distrutto la vegetazione ripariale in violazione della normativa europea e nazionale a tutela dell'avifauna in periodo di nidificazione. Il tutto, per di più, senza alcuna apposizione della cartellonistica dovuta per legge. Come se non bastasse, il Presidente Rocca fa orecchie da mercante sulla richiesta di dichiarare l'area ad elevato rischio di crisi ambientale. Come possiamo essere certi che l'articolo 9 della Costituzione e l'interesse pubblico vengano tutelati ed assicurati? Per rispondere a questa domanda, abbiamo depositato una ulteriore richiesta di accesso agli atti e una nuova interrogazione: ricordiamo infatti che i poteri commissariali del Sindaco non consentono di agire violando norme a tutela dell'ambiente, del paesaggio, dei beni culturali e degli animali".

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