Nel Lazio si valutano ingressi scaglionati nelle scuole e aperture anche il sabato

Il 40% degli studenti alle 8, e il 60% alle 10. Questa l'ipotesi per le scuole emersa ieri durante il tavolo organizzato in Prefettura insieme alla Regione Lazio per decidere le prossime misure da prendere per riorganizzare le attività dopo le feste. In questo caos, ovviamente, parliamo di scuola. L'inizio di settembre non è stato proprio brillante, e al momento il 50% degli studenti delle scuole superiori (esclusi quelli del primo anno) procedono con la didattica a distanza. L'obiettivo, per il 7 gennaio, è di riuscire a riportare in classe il 75% degli studenti iscritti. Il modo per farlo potrebbero essere gli ingressi scaglionati in due momenti diversi, e la scuola aperta anche il sabato. Scongiurata un'apertura pomeridiana: troppo costosa, senza contare che potrebbe incidere negativamente sul rendimento dei ragazzi, che potrebbero non riuscire a studiare e fare i compiti.
Il problema del trasporto pubblico
Sulla decisione di procedere con gli ingressi scaglionati ha pesato anche la questione del trasporto pubblico. Atac e Cotral, che negli scorsi mesi sono stati un grosso problema per gli studenti che dovevano muoversi per andare a scuola e per le persone che devono andare al lavoro, è ormai chiaro che non reggono l'afflusso di gente che soprattutto la mattina prende i mezzi pubblici. La capienza al 50% non è mai rispettata, studenti e lavoratori viaggiano ammassati e senza nessun distanziamento tra loro. Senza contare le volte che i mezzi non effettuano le fermate perché già troppo pieni. Con disagi molto importanti per tutti: sia per gli studenti che non riescono ad arrivare in tempo in classe, sia per i lavoratori che a volte ci mettono pure tre ore per riuscire a tornare a casa. Questo scaglionamento degli ingressi nelle scuole potrebbe portare un po' di sollievo al trasporto pubblico. Ipotesi chiaramente ancora da definire, ma che potrebbero divenire effettive a partire da gennaio.