254 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Muore a 50 anni dopo l’operazione per un’ernia: a processo due medici

Nel corso dell’intervento sarebbe rimasta lesionata un’arteria e il paziente non sarebbe stato trasferito in Terapia intensiva: così ha perso la vita un uomo di appena 50 anni che si era sottoposto ad una comune operazione di ernia.
A cura di Beatrice Tominic
254 CONDIVISIONI
Immagine

Si è sottoposto ad un'operazione per rimuovere una grossa ernia iatale: da tempo gli aveva provocato problemi di salute e finalmente si era deciso ad intervenire per trovare una soluzione, su consiglio anche di diversi medici con i quali si era consultato in precedenza. Ma quello che sembrava essere un'operazione semplice, gli è stata fatale: a distanza di venti giorni dall'operazione, ha perso la vita.

Secondo quanto ricostruito dai magistrati, a causare la morte del paziente, possibili negligenze da parte di due medici. Su richiesta della Procura, al termine dell'udienza preliminare, il gup ha deciso di rinviarli a giudizio, come riporta il Messaggero. L'accusa per entrambi è quella di omicidio colposo.

Cosa è successo durante l'operazione

Secondo le indagini della Procura, durante l'operazione sarebbe stata danneggiata un'arteria epatica e il paziente non sarebbe stato trasferito in terapia intensiva. L'intervento si è svolto nell'agosto del 2020, in una clinica privata della capitale. Il cinquantenne si è rivolto alla struttura dopo mesi di visite, accertamenti ed esami che gli hanno permesso di diagnosticargli un'ernia iatale, invasiva a livello di respirazione, digestione e battito cardiaco.

L'operazione non è andata come si aspettavano e durante l'intervento è stata danneggiata un'arteria del fegato. A questo punto i medici non avrebbero disposto gli esami necessari per controllare le reali condizioni di salute del paziente. Quando si è risvegliato dall'anestesia, il cinquantenne ha subito riscontrato importanti problemi respiratori, ma, nonostante questo, non sarebbe stato trasferito nel reparto di Terapia intensiva. Prima è stato trasferito al Sant'Eugenio, poi al San Camillo, quando già si trovava in condizioni critiche: dopo venti giorni è morto. Ad essere fatale potrebbe essere stato il mancato trasferimento in Terapia intensiva: per questo i due medici siederanno sul banco degli imputati, con l'accusa di omicidio colposo.

254 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views