Muore a 21 anni schiacciato da una lastra di marmo: condannato il progettista

È stato condannato a sei mesi di reclusione per omicidio colposo il progettista del cancello scavalcando il quale è rimasto schiacciato da una lastra di marmo Maurizio Domenico Gaglione, il ventunenne morto nel piccolo Comune di Sant'Elia Fiumerapido, in provincia di Frosinone, il 28 dicembre 2013. La sentenza è arrivata dopo cinque anni di processo, al termine della seduta in composizione monocratica del Tribunale di Cassino, presieduto dal giudice Tania Tavolieri. Due gli imputati: la responsabilità della scomparsa di Maurizio è ricaduta esclusivamente sul professionista che ha ideato il progetto del cancello, mentre il proprietario è stato assolto. Il progettista dovrà inoltre pagare una provvisionale di 100mila euro per ognuna delle sei parti civili. Il pubblico ministero aveva richiesto otto mesi per entrambi gli imputati.
Maurizio schiacciato da una lastra di pietra
La tragica morte di Maurizio Gaglione risale a sette anni fa. Il ventunenne si era recato ad una festa tra coetanei che si era svolta nella notte a casa di un amico in via Tascitara nel Comune di Sant'Elia Fiumerapido. Secondo quanto ricostruito il ventunenne tra l'una e le due era davanti al cancello e avrebbe suonato il campanello, senza però ricevere alcuna risposta. Così avrebbe deciso di entrare da solo. Mentre scavalcava il cancello, ha perso l'equilibrio ed è morto, schiacciato da un pesante manufatto presente sulla colonna della villa, che lo ha raggiunto alla testa. Per il giovane non c'è stato purtroppo nulla da fare a causa delle gravissime ferite alla testa, un dramma che ha sconvolto il Frusinate e che ha dato vita alle indagini prima e al processo poi, che si è concluso con una condanna e un'assoluzione.