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Morto Francesco Valeriano, il detenuto massacrato di botte a Rebibbia e ridotto in coma

Francesco Valeriano è morto. Massacrato di botte nel carcere di Rebibbia e finito in coma lo scorso giugno, sembrava stare meglio, ma sabato si è aggravato.
A cura di Beatrice Tominic
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È morto nelle scorse ore Francesco Valeriano, l'uomo di 45 anni massacrato di botte in carcere da ignoti lo scorso giugno. Il quarantacinquenne era detenuto nel carcere di Rebibbia, stava scontando una pena di due anni e mezzo. Originario di Fondi, era arrivato nel penitenziario romano da circa un mese e mezzo dopo un periodo detentivo nell'istituto di Cassino. Dopo il ritrovamento il detenuto, rinvenuto agonizzante in cella, è stato trasferito d'urgenza al policlinico Umberto I, con lesioni cerebrali gravi ed è stato sottoposto a una tracheotomia.

Dal coma alla morte: cosa è successo dopo il pestaggio a Francesco Valeriano

Valeriano ha trascorso l'estate in ospedale, ricoverato. A settembre sembrava stare meglio ed è iniziata la ricerca per trovare una clinica che potesse svolgere la riabilitazione di cui necessitava, come aveva raccontato a Fanpage.it l'avvocato che assiste la famiglia del detenuto, Antony Lavigna. Una clinica in cui, però, non è mai arrivato. Da mesi sarebbe stato trasferito, da ospedale in ospedale, sempre più lontano dalla famiglia. Aveva perso peso, si lamentava spesso dei dolori alla testa e manifestava forte malessere. Dopo un periodo in una struttura privata di Monte Compatri, sabato scorso è stato portato in condizioni gravi al policlinico di Tor Vergata, come appreso da Fanpage.it. Da quel momento la preoccupazione della famiglia del quarantacinquenne è aumentata fino a quando, nella mattinata di ieri, per cause ancora da comprendere con certezza, ha perso la vita.

Pestato di botte in carcere: chi ha aggredito Francesco Valeriano

La terribile aggressione risale alla fine dello scorso giugno ed è avvenuta nel carcere di Rebibbia quando Valeriano è stato massacrato di botte da ignoti. Il quarantacinquenne è stato trovato agonizzante in cella. E sono subito scattati i soccorsi. "I fatti si sono verificati in carcere, in una struttura chiusa. Non dovrebbe essere troppo complicato risalire ai soggetti coinvolti", è quanto auspicato dall'avvocato Lavigna, come ha rivelato a Fanpage.it a settembre. I responsabili del pestaggio sarebbero stati individuati, ma si sta cercando di fare chiarezza su altri eventuali elementi che potrebbero aver concorso ai fatti "che facciano parte delle istituzioni o meno", aveva sottolineato ancora a suo tempo Lavigna.

Le indagini sull'aggressione nel carcere di Rebibbia

Le indagini sul caso sono scattate immediatamente per chiarire chi possa aver materialmente aggredito il quarantacinquenne o anche se ci siano state eventuali sviste o omissioni, dei soggetti terzi che possano aver concorso all'evento. Qualora dovesse essere confermato che il decesso di Valeriano è avvenuto come conseguenza del pestaggio di giugno, la situazione potrebbe peggiorare nei confronti dei responsabili. Come è stato possibile che Valeriano sia stato massacrato di botte e ridotto in fin di vita mentre si trovava sotto la custodia dello Stato, in carcere? Per trovare risposte a questa e ad altre domande restano in corso gli accertamenti sul caso.

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