Morta Vittoria Ronchey, docente e autrice del libro ‘Figlioli miei, marxisti immaginari’

Avrebbe compiuto 97 anni il 23 settembre. Vittoria Ronchey, docente di storia e filosofia, autrice di saggi e romanzi tra cui il noto ‘Figlioli miei, marxisti immaginari', è morta a Roma un mese prima del suo compleanno.
A rendere nota la notizia del decesso di Vittoria Ronchey la figlia Silvia, anche lei saggista, accademica e filologa, personaggio noto nel mondo culturale italiano.
Nel 1992 Vittoria Ronchey fu inserita nella cinquina dei finalisti del premio Strega per il suo romanzo ‘1944', mentre nel 1996 vinse il premio Hemingway Lignano Sabbiadoro, sezione Narrativa, per ‘La fontana di Bachcisaray'.
Ma il suo libro più famoso, citato in un discorso alla Camera da Enrico Berlinguer, è stato ‘Figlioli miei, marxisti immaginari', uscito nel 1975. Il testo vinse il premio Viareggio Saggistica Opera Prima. Nel romanzo, Ronchey narra di una professoressa frustrata dallo stato della scuola italiana negli anni di fermento politico del sessantotto, in cui gli studenti scoprivano e partecipavano attivamente alla vita politica.
Non solo scrittrice e saggista: Vittoria Ronchey ha tradotto il romanzo ‘La piccola Fadette' della scrittrice francese George Sand, contribuendo alla sua diffusione in Italia.
Nata a Reggio Calabria il 23 settembre 1925, Vittoria Ronchey – da nubile Aliberti – ha insegnato per anni nelle scuole come docente di storia e filosofia. Sono moltissimi gli studenti che, appresa la notizia della sua morte, la stanno ricordando affettuosamente sui social network. Si è sposata con Alberto Ronchey, giornalista ed ex ministro dei Beni culturali e ambientali dei governi Amato I e Ciampi, deceduto nel 2010.