Femminicidio Ilaria Sula, nuova lettera di Samson: “C’è un testimone, mi ha visto con il corpo”

Mark Samson, il femminicida di Ilaria Sula, ha scritto una nuova lettera che nelle prossime ore sarà consegnata al pubblico ministero dai suoi avvocati Fabrizio Gallo e Francesco Pillitu. Il 23enne, che ha chiesto di essere interrogato di nuovo, ha deciso di aggiungere nuovi dettagli al suo racconto, forse per dire la verità o forse per renderlo più credibile. Per convincere gli inquirenti di aver ucciso Sula di giorno, e di averne anche trasportato il corpo da solo quando non era ancora buio, ha dichiarato di essere stato visto da un testimone. Un uomo, non identificato e che finora sicuramente non si è fatto avanti, che lo avrebbe notato mentre portava il trolley con all'interno il corpo della ragazza. Si sarebbe fermato a guardarlo mentre lo caricava in auto, ma non gli avrebbe detto nulla.
I dubbi degli inquirenti e le bugie di Samson
Un nuovo dettaglio, quello aggiunto da Samson, che bisogna capire quanto sia vero. Sin dal giorno della scomparsa di Ilaria Sula ha detto moltissime bugie, cercando di depistare le indagini e confondere gli inquirenti. Che non credono possa aver portato il corpo della 23enne in auto da solo, e non pensano il femminicidio sia avvenuto la mattina del 26 marzo, bensì la sera del 25 aprile. La valigia con il corpo di Ilaria era troppo pesante per essere trasportata da una persona sola, e difficilmente una scena del genere – con il trolley ricoperto di sacchi neri, perché troppo piccolo per contenerlo – sarebbe passata inosservata di giorno. Samson ha chiesto di essere sottoposto a un test sotto sforzo per dimostrare di essere in grado di sollevare un tale peso da solo, e convincere chi indaga che nessuno lo ha aiutato.
Il ritrovamento del telefono
Due giorni fa, Mark Samson ha fatto finalmente ritrovare il telefono della ragazza. Per quasi un mese ha detto di averlo gettato in un tombino tra viale Tirreno e viale Adriatico, ma non era vero. Ha poi confessato al pubblico ministero di averlo dato a sua madre, Nors Man Lapaz, che lo ha nascosto sotto il materasso della sua camera da letto. La donna è indagata per occultamento di cadavere. Non è mai stata trovata invece l'arma del delitto, un coltello per il pane che Samson dice di aver gettato in un cassonetto. Ma anche su questa versione, chiaramente, ci sono dei dubbi.