Morta dopo liposuzione, le prime parole del chirurgo José Lizarraga Picciotti: “Profondamente addolorato”

Le forze dell'ordine e gli ispettori della Asl hanno effettuato un nuovo sopralluogo nello studio del chirurgo peruviano José Lizarraga Picciotti, accusato di omicidio colposo in concorso, per la morte di una paziente, Ana Sergia Alcivar Chenche, che si era sottoposta a un intervento di liposuzione e a una correzione estetica del mento. Probabilmente sono state verificate le condizioni igieniche e sanitarie all'interno dell'appartamento-studio medico e sono state visionate le cartelle cliniche e la documentazione presente negli archivi.
Ad accompagnare gli investigatori c'era lo stesso José Lizarraga Picciotti, accompagnato dal suo avvocato. All'uscita il medico ha rilasciato una breve dichiarazione ai cronisti presenti sul posto: "Innanzitutto volevo dire che sono profondamente addolorato e aspetto con molta ansia, dal punto di vista umano e professionale, le risposte delle autorità competenti".
Quanto ai presunti errori medici contestati a Lizarraga in passato, l'avvocato Massimo Mauro, che difende il medico, ha detto: "Sono inesattezze gravissime, questa gogna mediatica che avete articolato nei confronti del dottore è falso. Per quanto concerne un precedente, è stato prescritto in sede penale in Corte d'appello. Il resto non c'è". Il medico, ricordiamo, non ha formalmente alcun precedente per lesioni, poiché la condanna di primo grado in tal senso è caduta in prescrizione in appello. Attualmente sotto processo Brescia per un altro caso di liposuzione. e la sentenza è attesa per il prossimo 26 settembre.
Secondo i primi risultati dell'autopsia, la 46enne morta dopo la liposuzione non mostrava alcun segno di shock anafilattico dovuto ad una reazione avversa all'anestesia. I medici legali non escludono che il malore che ha determinato il decesso possa essere legato a un'embolia polmonare insorta durante l'intervento.
Stando a quanto è emerso dalle prime indagini, Lizarraga svolgeva la sua attività nello studio medico che da 12 anni era senza certificazione ed era sprovvisto, inoltre, di attrezzature di primo intervento come il defibrillatore.