Minaccia di morte il padre disabile: “Dammi i soldi per la cocaina o ti ammazzo”

Momenti di paura in un'abitazione di via Casilina a Roma per un uomo di sessant'anni affetto da disabilità, minacciato di morte dal figlio, perché si è rifiutato di dargli denaro per comprarsi la droga. "Dammi i soldi per la cocaina o ti ammazzo" gli ha urlato contro il trentenne, romano, disoccupato e già noto alle forze dell'ordine, che i carabinieri hanno arrestato per il reato di tentata estorsione. L'episodio è avvenuto nel pomeriggio di ieri, lunedì 7 giugno, nella periferie Est di Roma. Secondo le informazioni apprese l'uomo, tossicodipendente da tempo, è rientrato a casa nell'abitazione del padre dove entrambi vivevano, in stato visibilmente agitato. Cercando il genitore, con capacità di muoversi autonomamente ridotta a causa di una disabilità, ha iniziato a chiedergli insistentemente del denaro per comprarsi altre dosi. Al rifiuto del padre, esausto per i comportamenti del figlio e non sopportando più le sue continue richieste di soldi, il trentenne lo ha aggredito verbalmente, minacciandolo e urlandogli contro se non gli avesse dato subito quanto chiesto, ossia una somma di 500 euro, lo avrebbe ucciso.
Trentenne arrestato per tentata estorsione
A dare l'allarme per le minacce subite è stato l'uomo che è riuscito a chiamare aiuto, chiamando il Numero Unico delle Emergenze 112. Sul luogo della segnalazione sono intervenuti i carabinieri della stazione di Roma Tor Vergata. Una volta all'interno dell'abitazione, l'uomo ha continuato ad inveire contro il padre anche davanti ai militari, che lo hanno bloccato e tratto in arresto e portato in caserma, per sottoporlo ad ulteriori accertamenti e a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. L'uomo ha raccontato agli agenti che il figlio, tossicodipendente, ormai quotidianamente chiedeva e pretendeva soldi per la droga, ma ultimamente era diventato sempre più insistente, fino ad arrivare a minacciarlo di morte, e così è avvenuto anche in presenza dei carabinieri nell'ultimo episodio di ieri. Il trentenne è stato trattenuto in attesa della celebrazione del rito direttissimo.