78 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

Medici base in trincea: “Tracciamento completamente saltato, telefoni squillano in continuazione”

Il rischio paventato da alcuni medici di base di Roma è che presto ci sarà spazio per assistere solo i pazienti affetti da coronavirus e gli altri, purtroppo, verranno dimenticati, come già accade in alcuni ospedali riconvertiti interamente alla lotta al virus Sars-CoV-2. “Alla settimana ho un numero medio di chiamate che si avvicina a 600. Stiamo lavorando in media 60 o 70 ore a settimana”, spiegano a Fanpage.it alcuni medici di famiglia.
A cura di Enrico Tata
78 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

I medici di famiglia sono sempre in trincea, l'ultima difesa, prima dell'ospedale per i pazienti affetti da coronavirus: ricevono centinaia di telefonate alla settimana, devono cercare di assistere malati Covid, anche a domicilio, rischiando poi una possibile quarantena per loro e per l'intero studio medico, devono contribuire al contact tracing, ma devono fornire risponde anche tutti gli altri pazienti, che non sono scomparsi. Il rischio paventato da alcuni medici di base di Roma è che presto ci sarà spazio per assistere solo i pazienti affetti da coronavirus e gli altri, purtroppo, verranno dimenticati, come già accade in alcuni ospedali riconvertiti interamente alla lotta al virus Sars-CoV-2. "Alla settimana ho un numero medio di chiamate che si avvicina a 600 e circa 120 mail. Stiamo lavorando in media 60 o 70 ore a settimana e stiamo facendo anche il contact tracing, che non spetterebbe a noi, ma anche questo ci tocca, dato che gli uffici di Igiene non funzionano per carenza di personale", spiegano a Fanpage.it alcuni medici di famiglia. "Ho dovuto assumere una segretaria per far fronte a telefonate, mail, per gestire appuntamenti. Non c'è un sistema di tracciamento, che ormai è saltato completamente".

"Sta diventando tutto Covid e gli altri pazienti relegati in un cantuccio"

Assistere a domicilio un malato Covid è complicato, spiegano: "Stiamo acquistando dispositivi, visiere, mascherine a nostre spese. Vado ad assistere un paziente positivo, ma il giorno dopo potrei essere positivo anche io e mettere in quarantena uno studio con sette medici e 10mila pazienti, che si ritroverebbero senza medico. Posso arrivare fino a un certo punto, dopo di che serve ospedalizzazione. Se ho bisogno di una radiografia, tra l'altro, io il paziente lo devo ospedalizzare, non c'è una struttura che li accetta. Rischiamo che succeda ciò che sta già avvenendo negli ospedali: cioè che tutte le attività ordinarie sia emergenziali che croniche, vengano messe da parte. Sta diventando tutto Covid e l'extra covid viene relegato in un cantuccio. Vogliamo che gli studi medici si occupino anche loro solo di Covid? Ce lo dicessero".

78 CONDIVISIONI
32805 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views