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Maxisequestro di cocaina a Roma, sui panetti lo stemma della Juventus: serviva per fare almeno 60mila dosi

A Ostia la Guardia di finanza ha sequestrato 9 chili di cocaina nascosti in un finto serbatoio: panetti marchiati Juventus e un carico da 1,8 milioni di euro.
A cura di Francesco Esposito
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Nove chili di cocaina nascosti in un finto serbatoio del gas, panetti marchiati con lo stemma della Juventus e un carico che, una volta sul mercato, avrebbe fruttato quasi due milioni di euro. È quanto hanno scoperto i finanzieri del Comando Provinciale di Roma nel corso di un’operazione condotta a Ostia, che ha portato all’arresto in flagranza di un uomo di 40 anni e nazionalità italiana.

Nove chili di cocaina nascosti in auto

Il controllo è scattato durante un servizio di pattugliamento del 6° Nucleo Operativo Metropolitano. I militari hanno fermato una Fiat Punto con a bordo l'uomo che ha subito mostrato un evidente stato di agitazione. Dai controlli è emerso che l'automobilista aveva vari precedenti di polizia a suo carico. Quanto venuto fuori dagli accertamenti e l'atteggiamento sospetto hanno spinto la i militari ad approfondire i controlli.

Foto da Guardia di Finanza
Foto da Guardia di Finanza

L'uomo e la sua auto sono stati portati in caserma. Qui il veicolo ha rivelato il suo segreto: al posto della ruota di scorta era stato installato un serbatoio del gas, che però non era funzionante e non era collegato all'impianto della macchina. All'interno del finto serbatoio erano nascosti numerosi panetti di cocaina. In totale, circa 9 chilogrammi dello stupefacente ad alta purezza, sufficienti – secondo le stime – a ricavare fino a 60mila dosi.

Ostia, arrestato trafficante: sulla droga lo stemma della Juve

A colpire gli investigatori è stato anche un dettaglio simbolico: i panetti era contrassegnati con lo stemma della Juventus. Ancora non è chiaro per quale motivo. Se immessa sul mercato al dettaglio, la cocaina sequestrata avrebbe potuto generare proventi per un valore stimato di circa 1,8 milioni di euro.

L’arresto dell’uomo è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma. Su disposizione del sostituto procuratore di turno, l’indagato è stato trasferito nel carcere di Rebibbia.

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