Massacrano con spranghe di ferro un rapper a Cassino: arrestati in 5 per tentato omicidio

Lo avrebbero aggredito almeno in tre occasioni. Nell'ultima, però, quando lo hanno colpito alla testa con delle spranghe di ferro, lo hanno ridotto in fin di vita. È successo nel Frusinato ad un giovane rapper di Piedimonte San Germano. Per quanto accaduto adesso, nei confronti di sei persone, fra i 20 e i 27 anni, sono stati emessi dei provvedimenti firmati dal gip nel tribunale di Cassino: cinque di loro, quattro ragazzi e una ragazza, sono stati trasferiti in carcere. Nei confronti della sesta è stato disposta la misura del braccialetto elettronico. Nei confronti dei sei le accuse, a vario titolo, sono di tentato omicidio premeditato ed aggravato e atti persecutori.
Cosa è successo
Lo hanno affrontato altre due volte prima di arrivare al pestaggio più grave, quello che lo ha ridotto in fin di vita. La vittima, un giovane rapper del Frusinate, è stato preso a calci e pugni, poi colpito con chiavi inglesi e spranghe di ferro, anche alla testa. Subito dopo il pestaggio è scattato l'allarme. Il ragazzo, di 25 anni, è stato immediatamente soccorso e trasferito in ospedale dove è stato subito ricoverato in codice rosso.
Il pestaggio: perché lo hanno massacrato
Secondo quanto ricostruito, i pestaggi sarebbero avvenuti come spedizioni punitive, come riporta l'edizione locale de il Messaggero, dopo la fine della relazione fra il rapper e la ragazza arrestata. L'ipotesi è che tutto possa essere scattato dopo la pubblicazione online di una canzone sui social scritta dalla vittima, con rime offensive e pesanti nei confronti della ex.
I quattro avrebbero aggredito il venticinquenne in tre occasioni. Il quinto, invece, non avrebbe partecipato alla spedizione punitiva che lo ha ridotto in fin di vita. Ed è per questo che, al momento, sebbene le indagini si trovino ancora in una fase preventiva, nei suoi confronti non è scattato il carcere ma la misura di divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico.