Manifestazione nazionale sabato 5 marzo, in piazza con la Rete Pace e Disarmo: “Dobbiamo Esserci”

Prevista per sabato una nuova manifestazione indetta dalla Rete Italiana Pace e Disarmo per esprimere e ribadire il rifiuto alla guerra in Ucraina. La manifestazione contro la guerra, che avrà carattere nazionale, è stata organizzata per sabato 5 marzo.
La Rete Italiana per la Pace e il Disarmo che, insieme al sindacato della Cgil, appariva già fra gli enti organizzatori della manifestazione che si è svolta sabato scorso a Roma, invita tutte e tutti a partecipare, scendendo lungo le vie e nelle piazze della città: "Dobbiamo riempire le piazze della città con i nostri corpi, i nostri cuori e le voci di chi è da sempre contro la guerra senza se e senza ma".
L'appuntamento per la manifestazione è a partire dalle ore 13.30 di sabato 5 marzo a piazza della Repubblica mentre l'arrivo è previsto, dopo un'ora esatta di marcia, alle 14.30 in piazza San Giovanni in Laterano.
La Rete Pace e Disarmo alle cittadine e ai cittadini: "Dobbiamo esserci"
L'invito a scendere in piazza sabato prossimo da parte della Rete Italiana Pace e Disarmo si apre con una citazione del poeta cileno Pablo Neruda: "Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi…per gli interessi di persone che si conoscono ma che non si uccidono." Questa frase prende vita ricordandoci che in Ucraina la popolazione civile si trova a combattere un conflitto voluto dalle alte cariche dello Stato, quando non è "così fortunata" da poter fuggire dal proprio Paese. Per questo la Rete Italiana Pace e Disarmo ribadisce che anche noi, pur trovandoci in un altro Paese, "dobbiamo esserci".
La condanna a Putin, alla Nato e al governo Draghi
Sabato in piazza "dobbiamo esserci" contro chi fa la guerra, contro chi l'ha preparata e contro chi la desidera. La condanna arriva chiaramente al governo di Putin che ha compiuto l'attacco il 24 febbraio scorso e che ha riaperto una nuova guerra in Europa che va fermata subito: "Su questo non ci possono essere ambiguità e chi pensa ancora che “il nemico del mio nemico è mio amico”, arrampicandosi sugli specchi per giustificare l’ingiustificabile, continua a non capire nulla della storia e del presente."
L'attacco arriva anche nei confronti nei Paesi occidentali che non hanno rispettato gli accordi previsti da ripetute dichiarazioni pubbliche e documenti ufficiali desecretati secondo i quali era assicurato l’impegno dei leader dei paesi occidentali a non estendere la NATO verso est “nemmeno di un pollice”, come dichiarato dal Segretario di Stato Usa Joseph Baker nel 1990: "Tra il 2004 e il 2020 l’alleanza militare atlantica è passata da 16 a 30 Paesi membri, schierando armamenti offensivi in Romania, Polonia e nei Paesi Baltici, ai confini con la Russia – specifica, però, la Rete Nazionale Pace e Disarmo – I governi che oggi parlano di pace e democrazia contrapposte all’autoritarismo e all’oligarchia dovrebbero avere il coraggio di guardarsi allo specchio."
Infine, l'ultimo riferimento è per il governo Draghi che ha stabilito un nuovo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2022 e che si appresta ad inviare armi e mezzi militari. "Sarebbe questo il fondamentale apporto del nostro Paese al ripristino della pace e della diplomazia?", si chiede l'associazione.
Il compito delle cittadine e dei cittadini
La Rete Italiana per la Pace e il Disarmo, infine, conclude l'invito spiegando le ragioni per cui ogni cittadino e cittadina dovrebbe prendere parte a questo genere di mobilitazioni: "Per stare a fianco dei popoli ucraino e russo che non vogliono nessuna guerra, ma solo una vita dignitosa; per disertare la cultura della guerra, trasversale all’arco parlamentare, che ci vorrebbe arruolare per poterci silenziare, per abituarci a vivere nel pensiero unico del mercato e del dominio, per farci considerare normale che esistano vite degne e vite da scarto – continuano nel comunicato – Per dire a gran voce che un modello sociale capace solo di generare crisi eco-climatica, diseguaglianza sociale, pandemia e guerra va dichiarato insostenibile e radicalmente trasformato per garantire vita, dignità e futuro agli abitanti del pianeta."