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Covid 19

Lo stratagemma che userà il Lazio per evitare la zona arancione

Le Regioni stanno chiedendo a gran voce al governo di poter dividere i pazienti ricoverati con Covid dai pazienti ricoverati per Covid. Nelle prossime settimane, su questo, il governo potrebbe anche accontentare le richieste dei governatori.
A cura di Enrico Tata
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Non rappresenta certo una novità la volontà delle Regioni di dividere i pazienti ricoverati con Covid dai pazienti ricoverati per Covid. In questo modo, stimano gli esperti, i numeri dei posti letto occupati diminuirebbe di circa il 30 per cento e le Regioni potrebbero evitare il passaggio in zona arancione, un cambiamento più psicologico che sostanziale, dal momento che ormai le regole valgono praticamente tutte sull'intero territorio nazionale, a prescindere dalle colorazioni. In ogni caso, è il ragionamento dei governatori, non ha senso conteggiare insieme pazienti che realmente necessitano di cure mediche per sintomi da Covid e pazienti che magari arrivano al pronto soccorso per una frattura del femore e poi, dopo il tampone di controllo, si scoprono negativi.

La richiesta al governo: dividere i pazienti "con Covid" dai ricoverati "per Covid""

Per il momento, comunque, la richiesta è stata respinta dal governo e dal Comitato tecnico scientifico, ma su questo potrebbero esserci novità nei prossimi giorni. La Regione Lazio, per ora, si nasconde dietro a un ‘no comment'. Per Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, le richieste delle Regioni su questa "contabilizzazione separata", provocherebbero, se accolte, tre problemi: sottostima del reale sovraccarico degli ospedali, aumento dell'impatto organizzativo e aumento del carico di lavoro per gli operatori. Secondo Gimbe è inoltre "inapplicabile per ragioni organizzative: la gestione di tutti i pazienti SARS-CoV-2 positivi, indipendentemente dalla presenza di sintomi correlati alla COVID-19, richiede personale, procedure e spazi dedicati, oltre alla sanificazione degli ambienti. Di conseguenza, risulta molto difficile immaginare la gestione degli “asintomatici” senza risorse aggiuntive, in particolare locali e personale".

I dati del Lazio: perché potrebbe evitare la zona arancione

Attualmente i pazienti Covid positivi ricoverati nei reparti ordinari degli ospedali del Lazio sono 1789, pari al 27,8 per cento. La soglia per il passaggio in zona arancione è fissata (al momento) al 30 per cento di occupazione. Per il Lazio significa arrivare a 1900 ricoverati circa. Per quanto riguarda le terapie intensive, i pazienti ricoverati sono 204 e per arrivare alla soglia critica, il 20 per cento, il Lazio dovrà raggiungere quota 237 ricoveri. Proprio su questo parametro, cioè quello che riguarda i pazienti in rianimazione, il Lazio può contare su una buona notizia: negli ultimi 7 giorni l'aumento dei pazienti gravi è stato di sole 7 unità. Se questo dato venisse confermato nei prossimi bollettini, potrebbe essere una prima vera marcia d'arresto per il virus. Con questo ritmo, tra l'altro, il passaggio in zona arancione potrebbe arrivare non prima di quattro settimane, cioè a metà febbraio. Per quella data, questa è la speranza, la curva dei contagi e dei ricoveri potrebbe aver già superato il picco ed essere in fase calante (e la discesa della curva di Omicron, almeno osservando i dati inglesi, sembra essere molto veloce).

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