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Liceo Montale, presidente del Consiglio d’Istituto: “Attenzione morbosa, aspettiamo esito indagini”

“Allo stato attuale delle cose si può solo aspettare che l’ispezione dell’USR Lazio faccia il suo corso per accertare la verità su quelle che, attualmente, sono due tesi contrapposte”, ha dichiarato Daniele Cipolloni a Fanpage.it.
A cura di Natascia Grbic
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"Questa vicenda in modo o nell’altro passerà, ma il Liceo Montale era, è e sarà ancora un'eccellenza nel panorama delle Scuole Romane". A parlare a Fanpage.it è Daniele Cipolloni, il presidente del Consiglio d'Istituto del liceo Montale. La vicenda che ha coinvolto la scuola è al vaglio degli ispettori dell'Ufficio scolastico regionale, che ieri hanno ascoltato la preside per apprendere la sua versione dei fatti. "Allo stato attuale delle cose si può solo aspettare che l'ispezione dell'USR Lazio faccia il suo corso per accertare la verità su quelle che, attualmente, sono due tesi contrapposte – continua Cipolloni – Come presidente dell'organo di governo economico-finanziario della Scuola posso al momento rilevare che la DS sta portando avanti la sua attività, ha convocato e presenziato alle riunioni della Giunta e del Collegio Docenti. La denuncia per danno all'erario, in conseguenza delle scritte sui muri della Scuola, ci è stato riferito sia stata fatta, pertanto, non si rileva la necessità di intervenire come Consiglio di Istituto".

Gli ispettori sono stati inviati al liceo Montale per una presunta relazione che la preside avrebbe avuto con uno studente maggiorenne. Il ragazzo, accompagnato dalla famiglia, ha riferito l'accaduto al vicepreside Luigi Botticelli (sollevato poi dall'incarico), che ha provveduto a darne comunicazione all'Ufficio scolastico regionale. Sia Botticelli sia gli ispettori mantengono il massimo riserbo sulla vicenda, e non hanno fornito dettagli in merito all'accaduto. "Come rappresentante dei genitori risulta evidente che, una conferma di quanto si ritiene sia avvenuto, non potrà non essere ritenuta comportamento eticamente censurabile che rappresenterebbe anche la rottura del patto di corresponsabilità che scuola, famiglia e alunni hanno condiviso e si sono impegnati a rispettare, minando irrimediabilmente il rapporto di fiducia tra alunni, famiglie e scuola che sta alla base del successo scolastico, ma su questo poi interverrà l’USR Lazio", spiega il presidente del Consiglio d'Istituto.

In questi giorni la scuola è stata al centro delle cronache locali e nazionali. Un interessamento, spiega Cipolloni, quasi ‘morboso' e non rispettoso della privacy delle persone coinvolte e degli studenti. "Aldilà del mio convincimento personale sulla vicenda, che tengo per me – conclude – mi preme però stigmatizzare la rilevanza quasi "morbosa" che gli organi di stampa stanno dando ad una storia della quale si stanno ancora accertando i contorni, c’è un’ispezione in corso, mancando di rispetto non solo alla privacy delle persone coinvolte, ma anche ad un'intera comunità scolastica, formata perlopiù da studenti – questi sì minorenni – che non dovrebbero essere sottoposti a questa sovraesposizione mediatica con giornalisti costantemente in diretta davanti all’Istituto Scolastico alla ricerca di nuovi dettagli sulla vicenda. Allo stesso modo meritano rispetto anche tutti i docenti della Scuola professionisti appassionati, braccati anche loro dalla stampa, che in questi anni di pandemia si sono re-inventati un mestiere solo per la passione che mettono nel loro compito di educatori".

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