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Covid 19

Licenziati autisti del 118 assunti per il covid: “Assurdo non rinnovarci in piena terza ondata”

Sessanta autisti del 118 assunti per l’emergenza tramite agenzia interinale sono stati rimandati a casa. Con l’uscita dei vincitori del concorso il loro contratto non è stato rinnovato, ma chiedono di poter aiutare i loro colleghi. “Siamo formati, non lasciateci in panchina in piena terza ondata”.
A cura di Natascia Grbic
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"È assurdo mettere da parte in piena terza ondata sessanta persone formate in modo intensivo che hanno lavorato durante la pandemia. Sono stati spesi soldi per noi, ci impiegassero in un altro modo invece di mandarci a casa". Antonietta, Andrea, Gianbasilio e Valerio sono quattro dei sessanta autisti assunti tramite agenzia interinale per l'Ares 118 all'inizio della pandemia da coronavirus. Il concorso per autisti era stato rallentato proprio a causa della covid-19 e nel primo di emergenza ci si è affidati a loro per portare i malati in ospedale e salvare così delle vite. A febbraio 2021 è stata approvata la graduatoria e sono stati nominati i vincitori del concorso: e ora che il loro contratto è scaduto, non sono stati rinnovati. "Siamo ancora in piena emergenza sanitaria, nel vivo della battaglia, e quello che vogliamo è ritornare sul campo – spiegano a Fanpage.it – Speravamo che non succedesse mai, ma il nostro contratto è stato lasciato decadere senza rinnovo. Sessanta soldati formati che hanno combattuto e ora sono in panchina".

"Fateci lavorare a fianco dei nostri colleghi"

Gli ex autisti dell'Ares 118 non vogliono tornare a ricoprire per forza il loro vecchio ruolo. Chiedono però di essere impiegati nell'emergenza sanitaria e di sfruttare le loro conoscenze, affinate con un corso intensivo e con un anno di lavoro in piena pandemia. "Potremmo essere impiegati come terza figura che manca in ambulanza. La maggior parte lavorano con due persone a bordo, ma un telo feriti in due non si porta. E così spesso si deve chiedere supporto braccia alla centrale, perché altrimenti non si può portare il ferito dall'abitazione al mezzo di soccorso". Tutti precisano che non vogliono andare contro a chi ha vinto regolarmente il concorso. "I soccorsi stanno aumentando, le ambulanze sono bloccate, il personale manca e noi siamo qui a dire che ci siamo. Siamo nel pieno della terza ondata, vogliamo lavorare per dare una mano ai nostri colleghi".

Ciacciarelli: "Regione Lazio trovi una soluzione"

In una nota inviata a Fanpage.it, Ares 118 ha specificato che "gli operatori in questione (dipendenti dell’agenzia interinale e non di Ares 118), quando hanno accettato l’offerta della propria agenzia, erano perfettamente a conoscenza del fatto che il contratto con l’agenzia interinale sarebbe stato interrotto alla conclusione della procedura concorsuale". Sul caso è intervenuto il consigliere regionale della Lega Pasquale Ciacciarelli: "In un periodo di grave difficoltà con il Lazio in zona rossa, la Regione che fa? Non proroga questi lavoratori per dare un servizio ai cittadini ma li manda a casa. Chiediamo alla giunta di essere seria con queste persone e trovare una soluzione. È successo già nel Giubileo del 2000 quando gli addetti che vennero presi con le agenzie furono poi stabilizzati".

Servizio di Simona Berterame

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