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L’estrema destra organizza una fiaccolata a Trastevere, il I Municipio concede e poi revoca il patrocinio

L’evento in ricordo del Vespro Romano, i moti contro la Repubblica Romana del 1798. Così l’estrema destra inventa una “tradizione” per lanciare slogan contro il “globalismo”. Il I Municipio ha revocato ieri il patrocinio.
A cura di Valerio Renzi
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A presentare la richiesta di patrocinio una cooperativa sociale, "La Gramigna", apparentemente senza nessun connotato ideologico, per una manifestazione presentata come un momento poco più che folkloristico di riscoperta dell'identità e della tradizione romana. Ma a guardare bene la fiaccolata "dell'orgoglio cittadino" per ricordare il Vespro Romano, è un evento che vede la partecipazione di diversi gruppi di destra e estrema destra, come Magnitudo Italia e la Comunità Militante Raido.

La fiaccolata intende ricordare i moti contro rivoluzionari e antigiacobini scoppiati il 25 febbraio contro la Repubblica Romana del 1798. Ecco il tono della manifestazione: "Oggi come allora ci confrontiamo con un potere che, in nome di una astratta libertà, persegue lo sradicamento, l'omologazione ed il livellamento dei popoli per renderli dei consumatori senza radici e identità". In quei brevi mesi le porte del ghetto si aprirono e gli ebrei romani diventarono cittadini a pieno titolo, il papa che era ancora re fu esiliato e furono promulgate le libertà sancite dalla Rivoluzione Francese.

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Nel materiale che pubblicizza l'evento, in programma domenica 25 febbraio alle 18.30 in largo San Giovanni De Matha a Trastevere, è messo ben in evidenza il patrocinio del I Municipio di Roma. Una svista, spiegano dal Municipio, corretta nella giornata di ieri con la revoca messa nero su bianco dalla presidente Lorenza Bonaccorsi. La mini sindaca scrive nel provvedimento approvato in giunta, spiega come quelli della Repubblica Romana sono "i valori che sono alla base delle nostre istituzioni e che intendiamo tutelare e promuovere contro ogni forma di intolleranza e discriminazione".

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Un tentativo dell'estrema destra di recuperare un evento della storia della città per inventare una tradizione "anti giacobina", un'identità anti moderna, e lanciare slogan contro il "globalismo". Un appuntamento arrivato alla sua quarta edizione, finora tenutosi in sordina e con poche decine di manifestanti. Il tentativo di farsi patrocinare l'evento come una qualsiasi revocazione storica, forse nell'intenzione degli organizzatori, doveva servire a a rilanciare la partecipazione all'iniziativa con una veste di ufficialità.

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