L’esplosione a Roma ha generato diossina, la Procura indaga per lesioni e disastro colposo

Aggiornamento: i livelli di diossina in via dei Gordiani a Roma dove è avvenuta l'esplosione a seguito di un incendio a un distributore di benzina e metano sono tornati nella norma. È quanto emerge al secondo monitoraggio dell'aria diffuso da Arpa Lazio.
L'esplosione in via dei Gordiani a Roma ha generato diossina. Arpa Lazio ha diffuso i primi dati del monitoraggio dell'aria. Il rogo ha sprigionato sostanze tossiche. Sull'episodio di venerdì scorso 4 luglio quando è esploso un distributore di benzina nel quartiere Prenestino nei pressi di Villa Gordiani, la Procura della repubblica di Roma ha aperto un'inchiesta per lesioni e disastro colposo.
Sul posto vigili del fuoco e investigatori raccolgono elementi utili a ricomporre la dinamica dell'accaduto, per capire se sussistano eventuali responsabilità umane. Nell'esplosione sono rimaste ferite 45 persone, tra cittadini, poliziotti, carabinieri, agenti della polizia locale di Roma Capitale, vigili del fuoco e personale sanitario. Fortunatamente non c'è alcuna vittima e i feriti non rischiano di morire.
Diossina nell'aria dopo l'esplosione a Roma: monitoraggio di Arpa Lazio
ARPA Lazio, agenzia regionale per la protezione ambientale, è intervenuta dopo l'esplosione a Roma per effettuare il monitoraggio della qualità dell'aria a supporto degli enti locali e sanitari cui competono le valutazioni in merito ai possibili rischi per lasalute e ai comportamenti da seguire. Il personale dell’Agenzia ha installato un campionatore, strumento necessario per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici, PCB e diossine, a poca distanza dall’area interessata
dall’incendio.

Per quanto riguarda le diossine non esiste un riferimento normativo nell'aria. L’OMS (nel documento Air quality guidelines for Europe 2000) stima concentrazioni di tossicità equivalente (TEQ) di diossine e furani in ambiente urbano pari a circa 0,1 pg/m3, anche se è elevata la variabilità da zona a zona, mentre concentrazioni superiori a 0,3 pg/m3 indicano la presenza di una fonte di emissione localizzata, ossia che l’incendio ha effettivamente generato diossina.