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Le telefonate delle vittime di Massimo Bochicchio a Malagò: “Giovà ma i soldi dove c… l’ha messi?”

Nelle carte del caso Bochicchio, chiuso tragicamente col misterioso incidente in cui ha perso la vita il broker, ci sono moltissime conversazioni telefoniche tra personaggi di grosso calibro del mondo dello sport.
A cura di Enrico Tata
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Era il broker dei vip, Massimo Bochicchio. Chiedeva ai suoi contatti famosi di affidargli i loro risparmi con la promessa che questi avrebbero fruttato in breve tempo con investimenti mirati. E invece questo denaro è misteriosamente scomparso. Un vero e proprio raggiro, una truffa milionaria, secondo le presunte vittime: l'allenatore Antonio Conte, il calciatore della Roma Stephan El Shaarawy, l'ex ct della Nazionale Marcello Lippi e tanti altri. Nelle carte del caso Bochicchio, chiuso tragicamente col misterioso incidente in cui ha perso la vita il broker, ci sono moltissime conversazioni telefoniche tra personaggi di grosso calibro del mondo dello sport. Tra questi, anche il numero uno del Coni, Giovanni Malagò.

Le telefonate delle vittime con Malagò: "Giovà ma questo i soldi dove c… li ha messi"

C'è per esempio Antonio Conte che si sfoga con il presidente: "Giova', ma questo i soldi dove c… li ha messi?". Ad un'altra persona coinvolta nella presunta truffa, Malagò risponde: "Scusa se te lo dico, se vi ridesse il capitale, io andrei al posto vostro in ginocchio a Lourdes". E ancora, questa è una risposta data dal presidente del Coni ad Antonio Conte: "Dove ha messo i soldi non ho proprio la più pallida idea….ma se l'avessi saputo prima vi avrei detto: ‘Ragazzi …ma per carità di Dio'". Insomma, del caso Bochicchio a Roma si parlava eccome. Soprattutto nei circoli sportivi, nei salotti più esclusivi della città. I truffati chiedevano consigli per riavere i loro soldi e a volte, semplicemente, si sfogavano.

L'incidente in cui è morto Massimo Bochicchio

L'incidente in cui è morto Massimo Bochicchio è avvenuto su via Salaria a Roma. Il giorno seguente era in programma un'udienza del processo per truffa in cui era imputato. Bochicchio, stando a quanto ricostruito, si è schiantato contro un muro di cinta con la sua motocicletta. Il mezzo ha preso fuoco e lui è morto praticamente sul colpo. Il dna era il suo, come anche il braccialetto elettronico ritrovato nei pressi dell'incidente. Il corpo era completamente carbonizzato e irriconoscibile. Sull'incidente le indagini sono ancora in corso e l'ipotesi di un sabotaggio non è stata ancora esclusa.

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