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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Le ossa ritrovate sono davvero di Emanuela Orlandi? Cosa sappiamo sui resti umani al San Camillo

A 24 ore dal ritrovamento delle ossa all’interno del padiglione Monaldi dell’ospedale San Camillo di Roma, c’è chi ipotizza che possano appartenere a Emanuela Orlandi. Ma è davvero così?
A cura di Beatrice Tominic
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A sinistra il luogo in cui sono state ritrovate le ossa al San Camillo, a destra Emanuela Orlandi.
A sinistra il luogo in cui sono state ritrovate le ossa al San Camillo, a destra Emanuela Orlandi.
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Durante i lavori di ristrutturazione del padiglione Monaldi dell'ospedale San Camillo un operaio ha ritrovato in un vano ascensore delle ossa umane. E c'è chi ha pensato immediatamente a Emanuela Orlandi. Ma i resti umani rinvenuti nelle ore scorse potrebbero davvero appartenere alla quindicenne scomparsa nel 1983?

Non appena scattato l'allarme, sul posto sono arrivati immediatamente i carabinieri e i colleghi del reparto della scientifica. L'area è stata posta sotto sequestro e i sopralluoghi si sono conclusi soltanto diverse ore dopo. I resti sono stati consegnati al medico legale per svolgere gli esami necessari a determinarne l'appartenenza. Soltanto dopo questi esami sarà possibile riuscire a datare la provenienza delle ossa e a  risalire ad alcuni aspetti dell'identità della persona a cui appartenevano, come il sesso e l'età. Una volta trovato il profilo della persona interessata, sarà possibile effettuare le comparazioni con i Dna già in possesso della Procura. Fra questi, anche quello della quindicenne scomparsa il 22 giugno 1983.

A chi appartengono i resti ritrovati al San Camillo: potrebbe trattarsi di Emanuela Orlandi?

Le ossa sono state rinvenute soltanto nella giornata di ieri, giovedì 24 luglio 2025. Fare qualsiasi ipotesi è ancora prematuro: soltanto una volta effettuati i primi esami medico legali sui resti sarà possibile ottenere dei risultati scientifici. Secondo quanto appreso da Fanpage.it, però, stando alle prime deduzioni effettuate al momento del ritrovamento, è escluso che si tratti di Emanuela Orlandi. Le ossa, infatti, risalirebbero a un periodo di tempo molto più recente rispetto all'anno della scomparsa delle quindicenne, il 1983. Sembrerebbero, invece, risalire a una forbice di tempo compresa fra due e tre anni fa e fra i sette e otto anni fa.

L'avvocata Laura Sgrò: "Solo suggestioni"

Secondo quanto emerso nelle ultime ore, sarebbe possibile un confronto fra il Dna di Emanuela Orlandi e quello delle ossa rinvenute.

"Qualora gli esami sulle ossa accertassero che risalgono a quaranta anni fa e quelli sulla profilazione precisassero che si tratta di una giovane donna, siamo disponibili a qualsiasi confronto – ha spiegato l'avvocata Laura Sgrò, che assiste la famiglia Orlandi a Fanpage.it – La Procura ha già il Dna di Emanuela, potrebbe agire se volesse. Al momento, però, non ci sono certezze sul caso. È troppo presto per riuscire a risalire a maggiori dati sulle ossa rinvenute al San Camillo. Si tratta soltanto di suggestioni, per il momento".

A sinistra l’avvocata Laura Sgrò, a destra Emanuela Orlandi.
A sinistra l’avvocata Laura Sgrò, a destra Emanuela Orlandi.
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