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Lazio-Verona, insulti razzisti a uno steward in Curva Nord: cosa rischiano i tifosi biancocelesti

Il comunicato della Lazio: “Ci siamo attivati per individuare e perseguire i responsabili che, con i loro comportamenti, danneggiano gravemente l’immagine di tutto il calcio e di chi tifa con vera passione”.
A cura di Enrico Tata
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"Sei venuto col gommone, ti rimandiamo col gommone a casa tua". Questo l'insulto razzista rivolto da alcuni tifosi della Curva Nord della Lazio a uno steward di colore dello stadio Olimpico. Nel video, che ha cominciato a circolare fin da ieri su chat e social, si vede anche un collega del ragazzo che lo convince ad allontanarsi per evitare di subire altri insulti. Il giovane ha deciso di presentare denuncia nei confronti di coloro che lo hanno bersagliato.

Le reazioni, Di Maio: "Insulti da vigliacchi"

"C'è chi lo chiama tifo e li definisce tifosi. No, gli autori di questi insulti razzisti, rivolti a un ragazzo a bordo campo allo stadio Olimpico, sono solo vigliacchi. Vigliacchi, ecco cosa siete. In Italia non c'è spazio per queste discriminazioni e per quest'odio. Non è tollerabile alcuna forma di razzismo, serve la ferma condanna di tutti, senza esitazioni. Massima solidarietà. Lo sport, il calcio, è un'altra cosa!", ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

Anche l'assessore capitolino allo Sport, Alessandro Onorato, ha espresso solidarietà al ragazzo insultato: "Frasi vergognose che mortificano tutti i tifosi biancocelesti e gli amanti del calcio. Mi auguro che le autorità competenti individuino i protagonisti di questa ignobile vicenda. Per loro non c'è posto negli stadi ma solo nelle aule dei tribunali".

Il comunicato della Lazio: "Vanno condannati senza mezzi termini"

La Lazio ha diffuso un comunicato ufficiale sulla vicenda:

Sui cori razzisti e gli slogan antisemiti come quelli riportati in queste ore su alcuni siti e quotidiani la Società Sportiva Lazio si è sempre espressa con chiarezza: non meritano commenti e vanno condannati senza mezzi termini. Per questo condividiamo pienamente anche le considerazioni del ministro Di Maio. La Lazio, infatti, ha già da anni attivato tutte le iniziative e le misure possibili per prevenire e reprimere questi fenomeni. Anche in questo frangente la Società si è già attivata con il proprio servizio di sicurezza, insieme alle autorità preposte, per individuare e perseguire i responsabili che, con i loro comportamenti, danneggiano gravemente l’immagine di tutto il calcio e di chi tifa con vera passione.

Nel corso della stessa partita, un gruppetto di ultras ha cantato un coro razzista e antisemita rivolto ai cugini della Roma: "Romanista vai a pregare in sinagoga".

Cosa rischiano gli ultras che hanno insultato lo steward

L'articolo 604 bis del codice penale si riferisce ai reati di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Il reato viene punito con "la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; b) con la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Infine "si applica la pena della reclusione da due a sei anni se la propaganda ovvero l'istigazione e l'incitamento, commessi in modo che derivi concreto pericolo di diffusione, si fondano in tutto o in parte sulla negazione, sulla minimizzazione in modo grave o sull'apologia della Shoah o dei crimini di genocidio, dei crimini contro l'umanità e dei crimini di guerra".

Ovviamente i tifosi che risulteranno responsabili probabilmente subiranno un Daspo di anni da tutti gli impianti sportivi.

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