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Covid 19

Lazio, un dispositivo per monitorare a distanza parametri pazienti Covid in isolamento domiciliare

Presentato il progetto pilota di teleassistenza domiciliare ideato dall’Istituto Spallanzani in collaborazione con la Federazione dei Medici di medicina generale, la Asl Roma 3, AdiLife e Takeda Italia. In pratica i medici saranno collegati con il loro computer al device consegnato ai pazienti in isolamento: il dispositivo misurerà sei parametri tra cui la temperatura corporea, la pressione, l’ossimetria (il livello di ossigenazione) e l’elettrocardiogramma.
A cura di Enrico Tata
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Cento pazienti affetti da coronavirus e in isolamento domiciliare saranno seguiti da dieci medici di famiglia della Asl Roma 3 (10 pazienti per ogni medico) e precisamente dell'undicesimo e del dodicesimo municipio della Capitale. Attraverso un dispositivo verranno monitorati sei fondamentali parametri vitali dei pazienti. Questo in sintesi il progetto pilota di teleassistenza domiciliare presentato oggi e ideato dall'Istituto Spallanzani in collaborazione con la Federazione dei Medici di medicina generale, la Asl Roma 3, AdiLife e Takeda Italia. In pratica i medici saranno collegati con il loro computer al device consegnato alle persone in isolamento: il dispositivo misurerà sei parametri tra cui la temperatura corporea, la pressione, l'ossimetria (il livello di ossigenazione) e l'elettrocardiogramma. I medici di famiglia, a loro volta, saranno in collegamento con i medici dello Spallanzani per eventuali consigli o per valutare l'ospedalizzazione dell'assistito. In questo modo il paziente, ha dichiarato il direttore dello Spallanzani, Francesco Vaia, "il paziente non si sentirà mai abbandonato" e questo servirà per minimizzare gli accessi ospedalieri e ad evitare il rischio contagio per gli stessi pazienti e per gli operatori sanitari. Al termine dell'emergenza coronavirus questa tecnologia, la piattaforma MyHospitalHub PRO, verrà utilizzata per la cura a distanza dei malati cronici.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione il dottor Vaia ha ricordato che "nel Lazio la situazione è ed è stata in controtendenza rispetto ad altre regioni italiane: abbiamo aggredito il virus con una campagna tenace sul territorio e siamo stati capaci di stanarlo". Secondo Vaia "rinforzare il territorio e l’assistenza domiciliare grazie all’innovazione tecnologica è fondamentale. Solo così sarà possibile evitare ricoveri inappropriati e dare al cittadino la possibilità di essere seguito a casa, in totale sicurezza. La pressione sui presidi ospedalieri in questa fase della malattia è sempre maggiore, siamo arrivati a dover gestire, solo nel Comune di Roma, circa 10.000 nuovi casi alla settimana e ciò diventa impossibile senza un decisivo contributo del territorio. Grazie al progetto ‘10 per 10’, territorio e presidi ospedalieri agiscono di concerto: ciascun medico di famiglia prenderà in carico 10 pazienti COVID e li doterà di device multiparametrici di ultimissima generazione al fine di misurare direttamente presso le proprie abitazioni tutti i parametri vitali e prestare teleassistenza senza così appesantire il Sistema ospedaliero".

Come funziona il nuovo dispositivo

Il paziente in isolamento domiciliare (a ieri nel Lazio ce n'erano 80mila) potrà tenere sotto controllo differenti parametri tra cui la temperatura corporea, la pressione arteriosa, la saturazione dell’ossigeno, l'ECG, la frequenza cardiaca e respiratoria. Il medico di medicina generale riceverà tutti i dati e sarà allertato nel caso di superamento delle soglie critiche. La piattaforma MyHospitalHub PRO, frutto della collaborazione tecnologica tra Takeda e ADiLife, si può utilizzare da qualsiasi smartphone o computer, ed è compatibile con tutti i sistemi operativi.

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