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Lago ex Snia, il comune autorizza le ruspe e gli attivisti attaccano il Pd: “Partito del cemento”

Il Campidoglio ha concesso lo scorso novembre il permesso a costruire nell’area del lago dell’ex Snia. Le ruspe sono tornate a lavorare nell’ex zona industriale.
A cura di Enrico Tata
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Le ruspe tornano nell'area del lago dell'ex Snia di Roma, con il Campidoglio che ha dato il via libera approvando il permesso a costruire. Per questo gli attivisti del Forum Territoriale Permanente Parco delle Energie sono andati oggi dall'assessore capitolino all'Urbanistica, Maurizio Veloccia, a chiedere spiegazioni.

L'autorizzazione a costruire è stata concessa lo scorso 9 novembre. Un atto che secondo Roma Capitale non era evitabile alcun modo. Di diverso parere  gli attivisti, secondo cui le misure di salvaguardia tutelerebbero quella zona. La giunta Raggi, infatti, approvò una delibera di variante urbanistica, che riconosce al lago ed all’area circostante  "una funzione nodale nel corridoio ecologico che lega la Riserva Naturale Valle dell’Aniene, il parco lineare di Roma Est e il Parco dell’Appia". Per completare l'atto, tuttavia, serviva un passaggio in Assemblea Capitolina, mai avvenuto. Secondo il Forum, la delibera di giunta però è sufficiente per attivare le misure di salvaguardia ed impedire la concessione del permesso a costruire.

Le richieste degli attivisti dell'Ex Snia all'assessore Veloccia

"A Veloccia abbiamo chiesto spiegazioni su questo permesso a costruire e come siamo arrivati a questo punto. C'è un procedimento in corso per l'allargamento dell'area del Monumento Naturale che compete alla Regione, ma sul quale a suo tempo la giunta Raggi aveva espresso un parere favorevole, confermata anche dalla recente deliberazione dell'assemblea municipale del 27 ottobre in cui è stata riconfermata la richiesta alla giunta di sollecitare la Regione a chiudere l'istruttoria in tempi brevi", spiegano gli attivisti. "Ci hanno risposto che non potevano fare altrimenti su una richiesta di un privato a procedere per restauro e risanamento come questa. Hanno fatto inoltre vari sondaggi per capire se l'area sia inquinata e questi sondaggi hanno rilevato un inquinamento parziale in alcune zone che non permette altro che a una destinazione per attività produttive, quindi non residenziali. Quale sia la destinazione d'uso reale di questo progetto non l'hanno specificato, ma noi abbiamo saputo che l'intenzione è quella di porla verso una possibile funzione logistica".

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Secondo gli attivisti quella variante di giunta approvata dagli assessori della sindaca Raggi è comunque un'indicazione chiara per destinare l'area del lago a "servizi pubblici e verde urbano". Finché quest'atto non verrà approvato o respinto dall'Assemblea Capitolina, sostengono, si deve agire con le norme di salvaguardia: "La giunta aveva predisposto la proposta di una variante urbanistica con cambio di destinazione d'uso dell'area a verde urbano e servizi pubblici. Quest'atto per noi va portato al voto, ma fino a che non è portato in Assemblea restano in vigore questi criteri di tutela. Per noi questo permesso a costruire non poteva essere rilasciato proprio per questo motivo". A Veloccia è stato chiesto di fare esprimere l'Assemblea Capitolina sul procedimento di allargamento della tutela ambientale del Monumento Naturale presso la Regione Lazio e di chiedere al Ministero dell'Ambiente di procedere con l'indagine sul danno ambientale nell'area". Prima dell'incontro con l'assessore il Forum aveva diffuso un comunicato in cui definiva il Partito democratico come "partito del cemento". 

Ex Snia, la spiegazione dell'assessore Veloccia

In una nota l'assessore Veloccia ha ricordato che il permesso a costruire non riguarda l'area del Monumento Naturale, ma gli edifici limitrofi, che sono per l'appunto esclusi, ad oggi, dal perimetro. Questo permesso, si ribadisce, è relativo a operazioni di restauro e risanamento conservativo degli immobili esistenti, che sono sempre consentite nel rispetto delle norme e che non riguardano nuove costruzioni o cambio d'uso: "Le richieste di cambio d'uso per la realizzazione di residenze e attività commerciali presentate in passato sono state tutte diniegate e, al momento, su tale diniego è pendente un giudizio al Tar".

Nel comunicato si legge inoltre che "si sono tenuti due incontri tra il Forum Parco Energie e il Capo segreteria dell'Assessore Veloccia, in formale rappresentanza dell'Assessore stesso, durante i quali è stato ribadito quello che può e non può fare la politica rispetto" a questa vicenda. Per quanto riguarda l'ex sito industriale che si trova accanto al lago, il suo recupero "il suo recupero potrà avvenire solo sulla base delle risultanze circa la conclusione dell'iter di allargamento del Monumento Naturale. Qualora l'auspicabile estensione della tutela sarà confermata, anche le destinazioni d'uso saranno da conformare secondo il regolamento del Monumento stesso, viceversa si dovrà procedere attraverso l'avvio di un procedimento urbanistico in cui affiancheremo all'interlocuzione con la proprietà il coinvolgimento del Municipio e di tutte le realtà territoriali che da anni animano il quadrante”.

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