L’aggressione a Simone Cicalone nella metro di Roma ripresa in un video: colpita in testa anche una guardia giurata

Una discussione, in cui erano coinvolti anche due addetti alla sicurezza di Atac, fra Simone Cicalone e alcuni uomini che non vogliono essere ripresi. Poi un gancio sinistro contro la mascella dello youtuber, mentre un altro colpisce in testa una delle guardie giurate che finisce a terra. "Il colpo che ho ricevuto era un colpo da ko, lo ho incassato e ho deciso di non rispondere per non passare dalla parte del torto", così racconta l'influencer, che da anni riprende borseggi nelle metro di Roma, a proposito dell'aggressione che ha subito martedì 11 novembre alla stazione Ottaviano di cui ha pubblicato un video.
La dinamica: tre colpi, poi un calcio volante
Dopo il primo pugno ne arrivano altri due, poi un calcio in volo e Cicalone, al secolo Simone Ruzzi, finisce a terra. "Mi hanno colpito in maniera infame alla testa mentre ero al tappeto". Insieme a lui c'erano due sue collaboratrici che hanno ripreso la scena. "All'inizio erano in quattro, poi ne sono arrivati altri cinque che controllavano che nessuno intervenisse", continua Cicalone. Non dieci quindi, come dichiarato inizialmente da Ruzzi, prima di pubblicare il video.
Cicalone: "Se al posto mio c'era una persona normale…"
"Gente che non vale niente! – accusa ancora Cicalone -. Questi si appostano a Termini e Ottaviano davanti alle biglietterie automatiche e prima guardano il codice bancomat, poi seguono le persone per rubargli la carta". Poi un messaggio al suo aggressore, l'uomo che gli ha tirato il primo colpo: "Con tutta la forza che c'hai messo, e pesi cento chili, io sono ancora intero. Ma se c'era una persona normale…".
Le indagini della polizia sull'aggressione
Le foto del proprio volto pieno di ferite e lividi era stato già postato da Cicalone sui social la sera dell'aggressione. Lo youtuber è stato soccorso dagli operatori del 118 e trasportato in ambulanza all'ospedale Santo Spirito per accertamenti medici. Sul caso proseguono gli agenti della Polizia di Stato, che innanzitutto lavoreranno all'identificazione degli aggressori.