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La Wind esclude 4 lavoratori disabili e parte lo sciopero: “Azienda mantenga impegni assunzione”

Quattro lavoratori con gravi disabilità avrebbero dovuto cominciare a lavorare presso il call center della Wind il 20 dicembre, grazie a una convenzione. L’azienda però non li ha ancora assunti.
A cura di Natascia Grbic
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Avrebbero dovuto cominciare a lavorare il 20 dicembre per il call center della Wind Tre Spa, ma l'azienda non li ha mai assunti, lasciandoli a casa senza fornire una motivazione valida. Quattro lavoratori con disabilità grave di Consorzio Sintesi, cooperativa che si occupa di trovare lavoro a centinaia di persone con patologie, si sono trovati così senza quell'impiego in cui avevano tanto sperato. Eppure quei quattro posti di lavoro dovevano essere garantiti da un accordo siglato dalla Regione Lazio, da Consorzio Sintesi e dalla stessa Wind Tre Spa. A oggi i lavoratori non hanno avuto ancora una risposta dall'azienda: e, nonostante il Consorzio abbia più volte interpellato la Regione Lazio, per adesso questo ‘problema' non ha ancora soluzione. A muoversi, sono adesso sindacati e lavoratori: il 7 gennaio tutti gli impiegati affetti da disabilità che lavorano nel call center incroceranno le braccia per dare vita a uno sciopero nazionale in solidarietà ai quattro lavoratori.

"Esiste una convenzione con la Regione Lazio, Wind Tre Spa e Consorzio Sintesi, ma l'azienda ha autonomamente deciso che non vuole assumerli, ignorando unilateralmente l'accordo", spiega Enzo Rimicci, presidente della cooperativa. "Il fatto è che tutti parlano dei lavoratori con disabilità, di quanto sia importante aiutarli con l'inserimento lavorativo, ma poi nella realtà tutti se ne lavano le mani. Abbiamo chiesto un incontro con Regione Lazio e l'azienda, ma poi abbiamo saputo che l'assessore al Lavoro Claudio Di Bernardino ha incontrato Wind Tre Spa senza di noi. Chiediamo che la situazione venga presa in carico e si sblocchi al più presto, non è possibile che la Regione sia inerte di fronte a questo problema. L'articolo 14 della legge Biagi va rispettato".

I quattro lavoratori adesso sono bloccati. Tutti soffrono di patologie molto gravi per cui è difficile che riescano a trovare un impiego senza questa convenzione. "Quale azienda assumerebbe una persona con tumori gravissimi, o con la sclerosi multipla? – si chiede Rimicci – Nessuna. Ma anche loro hanno bisogno di lavorare, è inammissibile che siano sempre considerati gli ultimi della società". Queste persone hanno delle famiglie da mantenere. Per loro quel lavoro significava una cosa fondamentale in questo periodo in cui la pandemia ha messo in ginocchio l'economia del paese: la sicurezza economica. "Siamo convinti che la vera inclusione per le persone con disabilità passi dalle opportunità di occupazione e lavoro – ha dichiarato a Fanpage.it Natale Di Cola, segretario della Cgil di Roma e del Lazio, tra i sindacati che promuovono lo sciopero – I dati parlano chiaro: nel Paese, e purtroppo anche nella nostra regione, l'occupazione delle persone con disabilità è stata relegata alla fine della scala delle priorità. Abbiamo chiesto alla Regione Lazio di mettere in campo azioni concrete per invertire questa tendenza e in particolare di intervenire affinché venga rispettata la convenzione firmata dalla Regione e da Sintesi e Wind tre le quattro persone affette da disabilità vengano messe nelle condizioni di lavorare".

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