La Regione Lazio vuole istituire la Festa dei figli, scontro sul premio da 50mila euro solo per i meritevoli
Il consigliere regionale della Lega, Orlando Tripodi, ha presentato la proposta di legge per istituire "una festa regionale dei figli". Ricordando che è già stato depositato nel 2020 al Senato un disegno di legge per una festa nazionale, l'esponente del partito di Salvini ha spiegato che l'obiettivo è quello "di dare centralità al ruolo dei figli che, unitamente alle figure delle madri, dei padri delle nonne e dei nonni, concorre a delineare il nucleo centrale della nostra società: ovvero la famiglia".
La proposta prevede anche l'istituzione di un "Premio regionale del figlio o della figlia del Lazio", con cui si intende premiare quei "figli della Regione" che "si sono contraddistinti in ambito sociale, assistenziale, economico, sanitario, oppure legato alla sicurezza". La cerimonia di consegna è prevista il 15 giugno di ogni anno, proprio durante la "festa dei figli". Questo premio, che consiste nel conferimento di una borsa di studio o di un voucher per un corso di formazione professionale, è finanziato con 50mila euro.
Secondo la consigliera regionale del Pd, Eleonora Mattia, la proposta di legge, oltre ad ispirarsi "ad una visione tradizionalista e conservatrice della famiglia", sarebbe anche discriminatoria: "Quando festeggiamo le mamme, i papà o le nonne e i nonni, in occasione delle apposite feste, lo facciamo in maniera incondizionata e non perché hanno ottenuto un particolare risultato". Nelle famiglie "potrebbero esserci anche fratelli o sorelle con fragilità o addirittura disabilità. Come potrebbero sentirsi nel paragone con il fratello o la sorella premiati come ‘figlio o figlia più valente’? Rischiamo di innescare una discriminazione dolorosa su ragazze e ragazzi già fortemente bombardati da una società che li mette in continua ansia da prestazione".
Per la consigliera capitolina dem Erica Battaglia, ancora, "non esistono figli meritevoli e figli non meritevoli. Esiste la famiglia con il suo carico di difficoltà, i cui figli sono parimenti meritevoli anche quando vivono momenti di difficoltà o debolezza. Spero ci sia un ravvedimento e che il governatore Rocca stoppi immediatamente questa proposta che lacera il tessuto familiare e non aiuta quei figli che hanno maggiori difficoltà".