La provocazione della street artist Laika: un bacio tra Hitler e Netanyahu sui muri di Roma

Un bacio tra Adolf Hitler e Benjamin Netanyahu: questa la nuova opera della street artist Laika apparsa a Roma in via Basilio Bricci, davanti il liceo Manara. Il poster, dal titolo ‘La soluzione finale', è una denuncia di quello che il governo israeliano sta facendo nella striscia di Gaza, con migliaia di palestinesi ridotti alla fame e altrettanti uccisi dall'Idf. La scelta del luogo potrebbe non essere causale: qui, a febbraio, ignoti hanno chiuso il cancello con dei lucchetti e messo della schiuma nelle serrature dei cancelli, proprio per impedirne l'apertura. Chi ha compiuto questo gesto si è firmato con la stella di David e ha appeso uno striscione contro il collettivo della scuola: "Collettivo manariota antifascista? Hai reso la scuola ‘Judenfrei".
"Ho scelto un'immagine estrema per scuotere stampa e opinione pubblica – dichiara l'artista in una nota – Il governo israeliano, con il sostegno di Stati Uniti, Unione Europea (Italia e Germania in testa), sta portando avanti una sistematica operazione di annientamento del popolo palestinese. L'operazione ‘Carri di Gedeone' è a tutti gli effetti una pulizia etnica. L'esercito israeliano ha già occupato l'81% della striscia e ridotto la popolazione civile alla fame. Gaza è una prigione a cielo aperto, oggi quasi completamente rasa al suolo, in cui sono morti decine di migliaia di civili, tra cui oltre 20.000 bambini. La fase successiva sarà la deportazione dei sopravvissuti".
"L'Europa ha sanzionato la Russia per l'invasione dell'Ucraina, ma tace di fronte ai crimini israeliani. Il genocidio palestinese non solo è tollerato, è finanziato, mentre le proteste a difesa di questo popolo oppresso e martoriato vengono represse. Esorto anche tutte le comunità ebraiche a voltare le spalle a Netanyahu. Chi ha provato un dolore grande come l'Olocausto non può accettare le atrocità di Gaza". Laika ha poi attaccato il governo italiano, che si definisce pro-vita, ma "resta in silenzio di fronte alla morte di migliaia di bambini", tra cui i figli della pediatra Alaa al-Najjar, uccisi dall'esercito israeliano solo pochi giorni fa. "La fine di Gaza – conclude Laika – coinciderà anche con la nostra fine in termini di democrazia e di difesa dei diritti umani".