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Morte Federico Tedeschi, la mamma: “Indagini lacunose mio figlio ucciso da qualcuno che conosceva”

La famiglia di Federico Tedeschi non ha mai creduto che il ragazzo fosse morto per un malore e chiede da quasi quattro anni che siano fatte delle indagini per omicidio. “Ogni poro della mia pelle mi sussurra che Federico è stato ucciso – afferma la mamma Emanuela con forza – e la conferma ce l’ho proprio dalle condizioni della sua camera”. La mamma di Federico sta conducendo una battaglia per riaprire le indagini, e chiede perché nessuno ha dato peso a quelle chat a sfondo sessuale e sadomaso.
A cura di Simona Berterame
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Federico Tedeschi viene trovato morto nella sua cameretta il 26 novembre 2017. Per la Procura di Roma si è trattato di un infarto, una tragica fatalità che ha stroncato un ragazzo di 19 anni sportivo e in piena salute. Una ricostruzione che non ha mai convinto la famiglia Tedeschi, che da quasi quattro anni chiede che siano fatte delle nuove indagini. “Non mi rassegno ad una comoda bugia” afferma la mamma Emanuela Novelli. È stata lei, insieme al marito, a ritrovare il corpo senza vita del figlio. Le condizioni del cadavere per la famiglia del giovane non possono che portare a pensare ad una morte violenta invece che un malore. “Aveva un volto irriconoscibile – racconta Emanuela – non era più lui, aveva le labbra tumefatte, i denti rotti, le gengive vuote e insanguinate”

I dubbi della famiglia

La camera del figlio è rimasta esattamente come il giorno del decesso. La famiglia non ha voluto toccare nulla per evitare di inquinare eventuali prove. Sul vetro dello specchi si vede distintamente l’impronta di una mano, mentre in fondo all’armadio bianco spiccano alcune macchie rossastre. Tutti questi eventuali indizi sono stati “segnati” da Emanuela con dei piccoli cartelli gialli. “Ogni poro della mia pelle mi sussurra che Federico è stato ucciso – afferma la mamma con forza – e la conferma ce l’ho proprio dalle condizioni della sua camera”.

Le chat segrete

Ma non c’è solo la camera, rimasta intonsa per anni come una scena del crimine, a suggerire alla famiglia che ci sia qualcosa da scoprire. Pochi giorni dopo la morte del figlio, Emanuela scopre sul suo telefono diverse chat “segrete” legate al mondo sadomaso. Da quel momento per i familiari del ragazzo si apre un vero e proprio mondo, una vita parallela fatta anche di un profilo Facebook fake attraverso il quale Federico si intratteneva con alcuni ragazzi. Una cerchia di persone e un mondo sommerso dove non si è mai indagato e che ora la famiglia chiede di prendere in considerazione. “Bisogna indagare su questo contesto. Se qualcosa è successo non può che essere successo che in quel mondo” conclude la mamma.

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