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Morte Denisa Maria Adas

La famiglia di Andrei, uccisa dal killer di Paun: “A nessuno importava di lei perché era una prostituta”

La famiglia di Ana Maria Andrei è arrabbiata. E non lo nasconde. “Aspettiamo a parlare, non possiamo dire nulla adesso – spiegano -. È dovuta morire un’altra ragazza perché finalmente la trovassero e fermassero il killer”.
A cura di Natascia Grbic
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Ana Maria Andrei e Denisa Maria Paun
Ana Maria Andrei e Denisa Maria Paun
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C'è una famiglia, in Romania, devastata dal dolore. È quella di Ana Maria Andrei,la ragazza di 27 anni uccisa da Vasile Frumuzache dopo essersi rifiutata di compiere una prestazione sessuale. Il suo corpo è stato ritrovato poco dopo quello di Denisa Maria Paun, la 30enne scomparsa tre settimane fa da un residence a Prato, anche lei aggredita dalla guardia giurata dopo un rapporto sessuale. Per un anno la famiglia di Andrei non ha ricevuto notizie: il suo era stato classificato come un allontanamento volontario, e le ricerche non erano mai state fatte veramente.

"Non l'hanno cercata perché era una prostituta", il pensiero, amaro, della famiglia della 27enne. Che chiarisce sin da subito che preferisce non parlare con i cronisti per ora, non prima di aver consultato un avvocato e capire come muoversi in questo momento così delicato. La voce è straziata dal dolore, spesso interrotta dal pianto, ma allo stesso tempo pieno di rabbia: "Bisognava che morisse un'altra ragazza perché lo fermassero", dicono riferendosi al killer, adesso in carcere con l'accusa di omicidio volontario e soppressione di cadavere. "Preferiamo non parlare adesso, ci rivolgeremo prima a un avvocato, poi dobbiamo venire in Italia e capiremo". Il loro arrivo è previsto per i prossimi giorni.

La scomparsa di Ana Maria Andreiè stata denunciata da una cugina che viveva insieme a lei a Montecatini Terme. La donna era poi tornata in Romania, ma il legame con la cugina era rimasto, e si sentivano sempre. Quando ha smesso di sentirla, quando ha visto che non rispondeva più ai suoi messaggi e alle sue chiamate, è tornata in Italia per sporgere denuncia. Si è messa per giorni a cercarla nel comune, senza successo. Alla fine è tornata in Romania, sperando che davvero il suo fosse stato un allontanamento volontario. La famiglia però, non ha mai smesso di preoccuparsi. Fino al tragico epilogo e la scoperta dei resti di Andrei, un anno dopo il suo femminicidio.

In carcere Vasile Frumuzache è stato aggredito da un cugino di Ana Maria Andrei, detenuto nello stesso carcere. Per questo proprio nelle ultime ore sua moglie e i due figli piccoli sono stati portati in una struttura protetta: il casolare dove vivevano sarà sequestrato, ma soprattutto si temono ritorsioni nei loro confronti.

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