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Irruzione CasaPound a Chi l’ha Visto dopo gli scontri di piazza Navona: chiesti 2 anni e 8 mesi

L’assalto squadrista risale al 3 novembre 2008. Un gruppo di esponenti di CasaPound entrò nella sede di Chi l’ha Visto con caschi e volti travisati, ma non trovò nessuno. Cercavano i giornalisti dopo la messa in onda di un servizio su piazza Navona.
A cura di Natascia Grbic
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La Procura di Roma ha chiesto una condanna a due anni e otto mesi di reclusioni per i dodici imputati nel processo per l'assalto alla sede Rai avvenuto il 3 novembre 2008. Si tratta di appartenenti al movimento di estrema destra CasaPound, tra cui i leader Gianluca Iannone e Simone Di Stefano. Gli imputati hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato che permette, in caso di condanna, di accedere allo sconto di un terzo della pena. Sono tutti accusati di resistenza, violenza e minaccia a incaricati di pubblico servizio aggravate dal numero dei partecipanti. La sentenza del giudice è attesa per il prossimo 10 febbraio. La Rai si è costituita parte civile nel processo, ed è rappresentata dall'avvocato Marcello Melandri.

L'assalto di CasaPound alla sede Rai il 3 novembre 2008

L'assalto squadrista alla Rai avvenne la sera del 3 novembre 2008. La trasmissione ‘Chi l'ha Visto' aveva appena mandato in onda immagini inedite degli scontri di piazza Navona avvenuti pochi giorni prima, in cui si vedevano esponenti di Blocco Studentesco – organizzazione giovanile di CasaPound – picchiare gli studenti che erano scesi in piazza. Poco dopo, la tentata irruzione di un gruppo di esponenti di estrema destra negli studi Rai. Cercavano i giornalisti. La sede però era vuota, non c'era nessuno al momento e sono dovuti tonare a casa. Secondo quanto ricostruito dall'accusa, il gruppo voleva "conseguire per alcuni di loro e per terzi l'impunità per la partecipazione alle aggressioni e alla rissa verificatesi in piazza Navona il 29 ottobre".

Le minacce di Forza Nuova ai giornalisti di Chi l'ha Visto

Il processo per l'irruzione di CasaPound negli studi Rai è cominciato dopo moltissimi anni dai fatti, cosa che ha sollevato molte polemiche data la gravità dell'accaduto. A dodici anni dall'accaduto, la trasmissione ‘Chi l'ha Visto' ha mandato in onda per la prima volta le minacce che quella stessa notte erano state fatte telefonicamente alla redazione. Le chiamate sono arrivate dalla sede di Forza Nuova, ma il responsabile non è mai stato individuato. "Questa è la segreteria nazionale di Forza Nuova, abbiamo visto il vostro numero del 3 novembre in cui chiedete chi l'ha visto, dove abita, nome e cognome, noi facciamo lo stesso su di voi. Chi ha visto voi, chi lavora con voi, dove abitate, nome e cognome e poi verremo sotto le vostre case". "Qualcuno di voi si è perso un cane? Noi l'abbiamo visto, che dobbiamo fare, lo dobbiamo prendere? Lo laviamo? Gli dobbiamo levare le pulci? Poi ve lo dobbiamo ridare? Ve lo portiamo direttamente a casa, eh. Eventualmente prendiamo anche i bambini davanti all'asilo. Ci andiamo direttamente noi". Il riferimento era a Federica Sciarelli e alla sua famiglia, alla sua bambina e al pastore tedesco che aveva con sé.

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