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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Indagò sulla scomparsa di Emanuela Orlandi: ricevuto in audizione secretata l’agente del Sisde “Leone”

Gianfranco Gramendola è stato ricevuto in commissione bicamerale d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi nel pomeriggio: audizione secretata.
A cura di Beatrice Tominic
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Emanuela Orlandi.
Emanuela Orlandi.
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È stato ricevuto questo pomeriggio, come da programma, l'ex agente del Sisde Gianfranco Gramendola, attivo a Roma nel 1983, anno in cui, nella tragica giornata del 22 giugno, è scomparsa Emanuela Orlandi. L'ex carabinieri si è presentato a Palazzo San Macuto per essere ascoltato dai membri della commissione bicamerale d'inchiesta sui casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.

All'epoca Gramendola faceva parte del Raggruppamento Sisde di Roma e si è occupato del caso Orlandi insieme all'agente Giulio Gangi, suo sottoposto. I due sono stati fra i primi ad indagare sulla vicenda. Il nome di Gramendola, però, compare spesso anche nei documenti dell'inchiesta del 1997, la cui titolare, Adele Rando, è stata ascoltata a sua volta dalla commissione bicamerale, lo scorso anno.

Audizione secretata per l'agente Leone

Numerosi sono i punti che Gramendola è chiamato a chiarire davanti ai commissari. Per lui è stata chiesta un'audizione secretata, che si sta svolgendo a porte chiuse. Secondo quanto raccolto dalle indagini, fu tra i primi insieme a Gangi a presentarsi a casa della famiglia Orlandi non appena appreso della scomparsa della quindicenne. Gramendola si presentò loro con il nome in codice di dottor Leone e suggerì agli Orlandi di affidarsi all'avvocato Egidio, nome già noto in Vaticano poiché avrebbe preso parte anche al caso Calvi, elogiandolo e descrivendolo come una vera e propria manna dal cielo. Una versione che, però, non sarebbe stata confermata dall'agente del Sisde.

A Gramendola, inoltre, spetta anche il compito di dissipare i dubbi espressi a suo tempo dal suo sottoposto Gangi che avrebbe parlato di una vicenda talmente "pericolosa" da chiedersi, a causa del comportamento strano tenuto dal superiore, se non fosse egli stesso complice del rapimento.

La commissione bicamerale: "Finti scoop inquinano il nostro lavoro"

Nel frattempo, il lavoro della commissione continua seriamente. "Andiamo avanti nonostante le speculazioni che si diffondono di volta in volta con un'avvilente corsa a presunti scoop e a rivelazioni clamorose che, di clamoroso, hanno solo la fantasia di chi le propala – ha dichiarato in una nota Susanna Donatella Campione, senatrice di Fratelli d'Italia e componente della Commissione d'inchiesta – Un sensazionalismo che non ci aiuta nella ricerca della verità sulle due ragazze scomparse da ormai quarantadue anni", ha spiegato, forse riferendosi alle ultime notizie diffuse da una contadina francese che da tempo condivide le sue profezie con i giornalisti. Profezie che, però, non hanno alcuna veridicità poiché non si basano su elementi tangibili.

"Il nostro lavoro prosegue da oltre un anno: non può essere contaminato da teorie spesso strampalate, rese da terzi, oggettivamente estranee a quelle vicende sia per motivi anagrafici che geografici. La Commissione non segue approcci ideologici o teorie precostituite, soltanto così si potrà fare luce una volta per tutte sulla vicenda di Emanuela e Mirella".

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