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Notizie sull'incendio a Malagrotta a Roma

Incendio Malagrotta: allarme livelli diossina, nidi e materne chiusi a Fiumicino fino a martedì

L’ordinanza è stata prolungata dopo le indicazioni della Asl Roma 3, e alla luce dei dati di rilevazione dell’Arpa sui livelli di concentrazione di Diossina nell’aria.
A cura di Valerio Renzi
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Dopo aver ricevuto indicazioni in questo senso dalla Asl Roma 3, il sindaco di Fiumicino Esterino Montino ha promulgato una nuova ordinanza che prevede la proroga della chiusura di nidi e scuole dell'infanzia in alcune zone del territorio comunale, così come il divieto delle attività ludico ricreative pubbliche e private all'aria aperta. La nuova ordinanza è arrivata dopo la pubblicazione dei dati dell'Arpa che indicano come dopo l'incendiodel Tmb di Malagrotta, una concentrazione di diossina fuori norma e pericolosa per la salute secondo i criteri stabiliti dall'Oms.

"Il provvedimento riguarda, ovviamente, Parco Leonardo, Pleiadi, Vignole, Via Portuense nel tratto compreso tra il cimitero comunale e la fiera di Roma e via della Muratella fino all'intersezione con via della Trigolana – ricorda il primo cittadino -. Restano in vigore anche le altre misure e cioè il divieto di consumo di frutta e verdura prodotte nell'area indicata e il divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile". L'enorme nuvola tossica alzatasi dall'incendio del Tmb è stata spinta dal vento dall'estrema propaggine Sud della capitale verso il litorale, in particolare verso il comune di Fiumicino adiacente alla Valle Galleria

"In generale, l'indicazione è di limitare il più possibile le attività all'aperto e di chiudere le finestre in caso di odori acri – prosegue Montino -. Martedì sono attesi i risultati dell'esame dei filtri delle centraline installate sul nostro territorio. In base ai dati che emergeranno, sempre in accordo con Asl e Arpa, decideremo eventuali nuovi provvedimenti".

Ieri i cittadini di Malagrotta e dintorni – che già per decenni hanno convissuto con la discarica più grande d'Europa –  sono tornati a farsi sentire con una manifestazione per chiedere la messa in sicurezza dell'area e ribadire il loro no all'apertura di nuovi impianti, a partire dal biodigestore.

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