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Incendio a Casalotti, a fuoco un deposito ma i pompieri non arrivano: “Abbiamo provato con secchi e coperte”

“Abbiamo provato a spegnere l’incendio con secchi pieni d’acqua e coperte”, ha spiegato a Fanpage.it un residente.
A cura di Enrico Tata
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I vigili del fuoco di Roma e provincia oggi hanno affrontato una durissima giornata dovuta alle decine di incendi divampati in città e nell'hinterland per il caldo estremo e per le favorevoli condizioni del vento. A causa di questa drammatica emergenza e della mancanza di uomini sufficienti ad affrontare tutti i roghi, a volte i pompieri sono arrivati in ritardo. È il caso, per esempio, di un deposito di vestiti a Casalotti, il quartiere più colpito dal terribile incendio scoppiato sulla via Aurelia. Le fiamme sono arrivate a lambire le abitazioni e alcune famiglie sono state evacuate nel corso della serata. Il deposito, un capannone in via Borgosesia, ha preso fuoco alle 17.30, ma per circa due ore nessuno è arrivato per cercare di estinguere le fiamme, nonostante le numerose chiamate dei cittadini. "Ci dicono che hanno tanti interventi e sono senza acqua. Abbiamo provato a spegnere l'incendio con secchi pieni d'acqua e coperte", ha spiegato a Fanpage.it un residente.

Vigili del fuoco denunciano: "Siamo al collasso"

In sintesi: troppi gli incendi scoppiati oggi a Roma e troppo pochi gli uomini e i mezzi dei vigili del fuoco. Una situazione d'emergenza, che i sindacati dei pompieri hanno denunciato nelle scorse settimane a Fanpage.it: "Già da un paio di mesi siamo nel vivo degli incendi di sterpaglie e di bosco, la stagione è iniziata molto in anticipo a causa della siccità e delle scarse piogge. Per questo chiediamo un anticipo della stagione boschiva in quanto già da due mesi abbiamo circa 50 incendi di sterpaglie al giorno e con il dispositivo ordinario non ce la facciamo". E ancora: "In tutto il Lazio abbiamo nove autoscale. È assurdo, il soccorso così collassa, non riusciremo a soccorrere più nessuno. Abbiamo un carro teli in tutta Roma e provincia e due o tre nel Lazio, sono troppo pochi. Se per esempio avessimo tre interventi in contemporanea, non riusciremmo a fornire soccorso a tutti. I numeri parlano chiaro: non riusciamo ad arrivare per il soccorso, mancano autoscale e autobotti. Alcune squadre incendi sono rimaste addirittura senz'acqua, perché i mezzi di supporto arrivano lontano e quindi sono rimasti senz'acqua".

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