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In vendita per 800mila euro la torre che fu luogo dell’anima di Pierpaolo Pasolini

In vendita a 800mila euro la torre di Chia, l’ultima dimora di Pierpaolo Pasolini. Il poeta, regista e scrittore si innamorò della vecchia torre di Soriano nel Cimino, nel Viterbese, e la acquistò nel 1970. Trascorse là gli ultimi anni della sua vita prima dell’omicidio di cui fu vittima nel 1975.
A cura di Enrico Tata
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La torre di Chia
La Torre di Chia

La Torre di Chia, o castello di Colle Casale, vicino a Bomarzo, nel Viterbese, è una costruzione risalente al 1200 di cui si è innamorato Pierpaolo Pasolini. Oggi è in vendita per 800mila euro. Pasolini l'ha scoperta nel 1963 ed è riuscito a comprarla, dopo vari tentativi, nel 1970. L'intellettuale ha fatto costruire ai piedi della torre una casetta di pietra nascosta tra le rocce, in vendita anch'essa sul sito dell'agenzia immobiliare ‘L'immobiliare.com' di Roma Prati. Il progetto è stato curato dall'architetto Ninfo Burruano ed è stato presentato nel 1971. Pasolini ha trascorso lì gli ultimi anni della sua vita, fino al giorno della sua morte 45 anni fa, assassinato il 2 novembre del 1975 all'idroscalo di Ostia. Per l'intellettuale quella torre era un luogo dell'anima e ad essa dedicò anche dei versi, quando pensava che non sarebbe riuscito mai ad acquistarla:

Ebbene, ti confiderò, prima di lasciarti,
che io vorrei essere scrittore di musica,
vivere con degli strumenti  dentro la torre di Viterbo che non riesco a comprare,
nel paesaggio più bello del mondo, dove l’Ariosto
sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con tanta
innocenza di querce, colli, acque e botri,
e lì comporre musica,
l’unica azione espressiva
forse alta, e indefinibile come le azioni della realtà.

La torre di Chia in vendita per 800mila euro

La torre, come detto, è stata messa in vendita al prezzo di 800mila euro. Il terreno è di circa 12mila metri quadrati e lo spazio interno si sviluppa su 185 metri quadrati, con le mura di cinta del vecchio castello e la torre che delimitano la proprietà. Oltre alla torre c'è una piccola torre e la casetta con blocco centrale e dependance di 55 metri quadrati. Un ponte di legno porta all'ingresso dell'abitazione: nell'ala sinistra c'è un grande salone con camino e finestre a vetrate, cucina a vista, camera da letto e bagno. A desta c'è un bagno, un'anticamera e un grande studio. Nell'atrio una scala a chiocciola porta in una torretta.  Per l'Arcigay Roma, la torre dovrebbe diventare proprietà dello Stato: "Ci uniamo all'appello di Arci Viterbo affinché la torre diventi di proprietà dello stato e sia trasformata in un centro culturale a disposizione dei cittadini", ha dichiarato Francesco Angeli, presidente di Arcigay Roma.

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