In una scuola di Roma per iscrivere tuo figlio sei costretto ad indicare il capofamiglia

Nel modulo d'iscrizione dell'Istituto Comprensivo ‘Via T. Mommsen, 20' si chiede di indicare il nome e cognome del ‘capofamiglia'. Una dicitura che nel 2021 pare a dir poco superata, ma che nel documento è espressa in maiuscolo e in grassetto. Compare chiaramente sotto alle generalità di chi compila la domanda e prima dei riferimenti di coniuge e figli, ma solo in un'occasione, mentre nel resto del documento c'è scritto all'occorrenza ‘padre' e ‘madre'. Un'indicazione che ha già suscitato le critiche di alcuni genitori dei piccoli studenti, che si domandano come possa essere possibile usare ancora questa terminologia in un documento scolastico. E pongono l'attenzione su come per le istituzioni pubbliche ancora oggi il ruolo maschile del genitore sia visto come ‘colui che comanda, che è a capo della famiglia, della moglie e dei figli". Alcuni mariti e papà si domandano: "Chi deve compilarlo, io o mia moglie?". Ora i genitori chiedono che il termine venga chiarito e il modulo corretto, nel rispetto della parità dei sessi e del ruolo che si trovano a ricoprire entrambe le figure genitoriali, inserendo ad esempio, al posto di ‘capofamiglia' la dicitura genitore 1 e genitore 2.
Una mamma a Fanpage: "Stupita, non scriveremo nessun nome"
A raccontare l'accaduto a Fanpage.it la mamma di un bimbo di 2 anni e mezzo, prossimo all'iscrizione nel plesso dedicato alla scuola d'infanzia: "Quando ho letto il termine capofamiglia sono rimasta stupita, in verità non volevo crederci – spiega – si tratta di diciture superate, che pongono in risalto la patria potestà piuttosto che la responsabilità genitoriale". La parola compare esattamente all'interno di un allegato al modulo d'iscrizione, come dichiarazione sostitutiva di certificazione, in cui viene richiesta la composizione del nucleo famigliare del bambino e altre informazioni ad esso inerenti, tra cui l'Isee e se il piccolo abbia ricevuto le vaccinazioni obbligatorie per essere preso a scuola. "Né io né mio marito ci sentiamo capofamiglia, ma siamo entrambi parte di un progetto comune, nel quale non c'è chi comanda e decide per l'altro – continua – quindi lo compileremo barrando ‘capofamiglia' e inserendo, semplicemente i nostri nomi e cognomi, preceduti dalla dicitura, valida nel nostro caso specifico, di ‘marito' e ‘moglie'".