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Il sit in dei bimbi della scuola del Pigneto: “Vogliamo tornare in classe”

Gli alunni della scuola elementare E.Toti, quartiere Pigneto, hanno protestato nel cortile dell’istituto con cartelli con dei grandi punti interrogativi. “Vogliamo tornare a scuola!”, hanno gridato accompagnati dai genitori, preoccupati per l’incertezza che caratterizza il ritorno in classe in programma il 14 settembre.
A cura di Enrico Tata
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Mancano professori, i banchi monoposto sono arrivati solo in parte, due sole addette in segreteria, non c'è il dirigente scolastico e non c'è un responsabile dei servizi amministrativi. Questo quanto denunciano i genitori della Scuola Primaria e dell'Infanzia Enrico Toti di Roma, quartiere Pigneto, una delle zone della movida della Capitale. Qui, scrive in un lettera l'associazione dei genitori, "vivono tantissime famiglie con rilevante componente multietnica e c’è un istituto scolastico di eccellenza, l’Alberto Manzi (di cui fa parte la scuola primaria Toti ndr), che offre importanti occasioni di crescita e integrazione per gli oltre 1000 studenti che popolano le sue due scuole medie e le due elementari .A pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico c’è molta agitazione. Condividiamo le stesse incognite di molte scuole italiane: non sappiamo quando arriverà la dotazione di banchi del Ministero dell’Istruzione, non abbiamo indicazioni sufficienti sull’organico, i locali non sono ancora pronti ecc. Eppure c’è qualcosa ci rende diversi, la nostra scuola vive l’emergenza da prima del lockdown e adesso ci troviamo senza dirigente scolastico e senza responsabile dei servizi amministrativi".

Il sit in degli alunni davanti all'ingresso della scuola

Per protestare contro queste mancanze, i genitori hanno organizzato oggi un sit in davanti all'ingresso della scuola primaria Toti, con gli alunni dell'istituto che hanno sollevato tanti cartelli con un punto interrogativo per chiedere risposte all'amministrazione, alla Regione e al ministero guidato da Lucia Azzolina. "Vogliamo tornare a scuola", hanno gridato i bambini. "I genitori non hanno ricevuto ancora alcuna indicazione sulle modalità di rientro. I docenti rappresentano la nostra eccellenza e si sono adoperati e resi disponibili anche nel periodo estivo per riflettere in commissioni sui possibili scenari per la ripresa. Il personale ata sarà chiamato ad operare su più aspetti a scuola aperta. Abbiamo al momento due sole persone che operano in segreteria su sei di cui avremmo diritto. Viviamo una difficoltà e un ritardo amministrativo denunciato all’ufficio scolastico regionale del Lazio", denunciano ancora i genitori e chiedono: "Abbiamo bisogno e diritto di far rientrare personale e bambini a scuola in sicurezza, chiediamo alle istituzioni di sostenerci con un minimo sforzo: al Ministero dell’Istruzione e alla Ministra Azzolina chiediamo certezza sull’arrivo dei banchi (ne abbiamo acquistati 430 ma ce ne servono ancora 677), all’usr chiediamo di dare riscontro alla nostra richiesta e di concedere il personale pur nella difficoltà di individuare un dsga (direttore servizi generali e amministrativi) a causa della sospensione del concorso nazionale, al municipio chiediamo di proseguire il lavoro avviato nei plessi aiutandoci anche con il cablaggio delle aule e procedendo alla ristrutturazione del piano seminterrato della sede di via De Magistris. pena la perdita gli oltre 400 mila euro di fondi di manutenzione straordinaria stanziati. Chiediamo di essere ascoltati in questo momento in cui il vertice non è presente e in cui ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni".

Il ritorno in classe in tutta Italia è previsto per il 14 settembre. A Roma è stato diagnosticato il primo caso di coronavirus in una scuola internazionale, la Marymount International. Nove contatti stretti del ragazzo sono stati posti in isolamento fiduciario, mentre le lezioni in presenza per gli altri riprenderanno lunedì.

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