
Vasile Frumuzache, reo confesso dell’omicidio di Denisa Adas e di Ana Maria Andreai, sembra presentare molte delle caratteristiche tipiche di un serial killer. Da quando i profiler Ressler e Douglas, del Federal Bureau of Investigation (FBI) coniarono il termine, sappiamo che i serial killer sono pluriomicidi di natura compulsiva che uccidono persone che hanno caratteristiche comuni, in eventi distinti, in luoghi separati e con un intervallo emotivo tra un omicidio e l’altro.
La scelta delle vittime può essere casuale, ma nella maggior parte dei casi il profilo vittimologico è specifico ed alcune caratteristiche delle vittime, come sesso, età o professione, risultano determinanti per la scelta. I crimini che vengono commessi, come dicevamo anche a distanza di tempo, presentano delle caratteristiche comuni tra loro, come il modus operandi o il movente che sottende l’azione.
Va detto che il modus operandi, ossia quell’insieme di azioni messe in atto dal criminale che vanno a definirne lo stile comportamentale, essendo appunto un comportamento, può variare nel tempo, anche in relazione alla maggiore esperienza che il killer acquisisce. Ciò che resta immutato è il marker specifico, la così detta firma, che rappresenta un vero e proprio biglietto da visita dell’offender e molto spesso ha un significato che può essere collegato al movente.
Per stabilire la sussistenza di una serialità è necessario acquisire quante più informazioni possibili anche in base all’utilizzo che l’offender ha dello spazio e del tempo, per ricostruirne la carriera criminale, il modus operandi appunto e il cooling off period (raffreddamento emotivo) ossia il periodo di inattività. Vasile Frumuzache sembra presentare molte di queste caratteristiche.
Le due vittime hanno diverse peculiarità in comune tra loro. Sono entrambe due giovani donne, si somigliano fisicamente, per corporatura, colore dei capelli e nazionalità, svolgevano lo stesso lavoro. Non solo, l’uomo le avrebbe contattate entrambe richiedendo una prestazione ed in quel contesto le avrebbe uccise. Sebbene le modalità con le quali sono stati commessi i femminicidi al momento non sembrano identiche (ma non si hanno ancora dati certi sulle modalità con le quali è stata uccisa la prima vittima e come abbiamo detto il modus operandi nel tempo più variare), l’uomo ha dichiarato di aver portato con sé il medesimo coltello. Un’arma bianca utilizzata per uccidere Ana Maria, che l’uomo aveva con sé anche durante l’aggressione mortale a Denisa. Frumuzache avrebbe infatti dichiarato di aver ucciso con numerose coltellate Ana Maria e di aver invece strangolato, per poi decapitarla, Denisa.
Inoltre l’uomo avrebbe occultato i corpi nel medesimo posto, in un terreno nei pressi di un casolare abbandonato a Montecatini Terme. I due femminicidi sarebbero stati commessi ad un anno di distanza l’uno dall’altro. Per denunciare la scomparsa di Ana Maria si era attivata la cugina, ma la denuncia non sarebbe mai giunta all’autorità giudiziaria, per questo non erano state fatte ricerche ed i poveri resti della donna sono stati rinvenuti solo dietro indicazioni di Frumuzache. Per Denisa si era attivata la mamma, la scomparsa aveva avuto da subito maggior risonanza mediatica e le indagini tempestive hanno portato alla cattura dell’uomo.
Ancora da chiarire sarebbe il movente che sottende i due femminicidi, poco credibili sarebbero le dichiarazioni rese da Frumuzache che avrebbe parlato di un omicidio d’impeto per una prestazione richiesta e non eseguita per Ana Maria e di un’esecuzione premeditata a seguito di un tentativo di estorsione subito da Denisa. A casa dell’uomo per altro sarebbe stata ritrovata l’auto appartenente alla prima vittima, alla quale Frumuzache aveva cambiato targa e colore, quasi a voler conservare un trofeo.
Gli inquirenti ora stanno verificando i casi di donne scomparse nelle città in cui l’uomo ha vissuto in passato, proprio perché tutti gli elementi emersi fino ad ora ci parlano di un comportamento seriale, che potrebbe pertanto essere stato perpetrato altre volte. Potrebbero esserci altre vittime.
I particolari che trapelano sono ancora più inquietanti e rafforzativi di questa ipotesi. Nel corso della perquisizione presso l’abitazione di Frumuzache, sarebbero stati trovati nuovi indizi, forse oggetti appartenuti alle vittime, ad altre donne. Questo potrebbe essere il marker specifico, il filo rosso che unisce tra loro questi due o forse più femminicidi.
